Carrara 5 Stelle

Martedì 12 Maggio 2020 13:40
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Regolamento Agri Marmiferi

La legge regionale 35/2015 ha previsto che i Comuni di Carrara e di Massa adeguassero i propri regolamenti sulle cave seguendo le linee guida impostate nella predetta legge.

 

Mesi dopo l'approvazione del Regolamento degli Agri da parte del Consiglio comunale di Carrara, anche Massa nei giorni scorsi si è cimentato con questo documento, con un consiglio fiume iniziato alle 17 e terminato alle 10 di mattina.Va detto che a differenza di quanto accaduto a Carrara, la maggioranza di centro destra al governo della città oltre Foce, non ha ritenuto di dover ascoltare nella commissione consiliare competente le associazioni ambientaliste, sindacati, associazioni datoriali né altri enti quali Inail e ASL come più volte accaduto invece presso la sede di Piazza Due Giugno.

I risultati sono indubbiamente sconcertanti.Nonostante diversi passaggi del testo proposto dall'amministrazione di oltre Foce siano evidentemente ripresi dal Regolamento degli Agri Marmiferi di Carrara, ne risulta una copia mal riuscita, soprattutto nei contenuti.

 

Lo si capisce prendendo, ad esempio, l'articolo sulla durata delle concessioni.Massa ha deciso di assegnare a tutte le cave la durata massima prevista dalla legge regionale, ovvero 25 anni.Un bel regalo ai titolari delle concessioni massesi che, a differenza dei carraresi, non dovranno alzare un dito per raggiungere la durata massima.L'amministrazione di Carrara, allo scopo di aumentare la sostenibilità e le ricadute economico/occupazionali dell’attività estrattive, ha messo a punto un sistema di premialità: partendo da una durata standard di 13 anni, le concessioni potranno essere estese fino a un massimo di 25 solo per coloro che raggiungeranno alcuni obiettivi sul fronte dell'occupazione e della filiera locale.

 

Ma il regalo fatto alle imprese è ancora più evidente se si guarda il sistema Massese per la definizione del periodo transitorio di prolungamento delle concessioni.Questo sarà esteso di 13 anni per chi lavora in loco tra il 25 e il 30% del materiale estratto: a Carrara per avere lo stesso beneficio sono richieste percentuali tra il 50 e il 60%.Stessi “sconti” per le fasce intermedie fino ad arrivare al prolungamento massimo di 25: per averlo le cave massessi dovranno solo superare, anche di uno zero virgola, il 50% della lavorazione in loco (una soglia che noi chiediamo per soli 13 anni in più) mentre a quelle carraresi noi chiediamo tra l'80 e il 100%.

Per non parlare delle sanzioni per chi viola le prescrizioni previste dalle autorizzazioni: a Massa variano dai 5 ai 50 mila euro a Carrara sono 10 volte più salate, tra i 50 e i 500mila euro.

 

“Quella uscita da Massa è una brutta copia del nostro regolamento che, nel corso del dibattito, è stato più e più volte preso ad esempio – commenta Stefano Dell'Amico, presidente della Commissione Marmo del Comune di Carrara - Lo stesso Pd, che a Carrara ha gridato allo scandalo, a Massa ha presentato una serie di emendamenti che ricalcano il sistema di messo a punto dall'amministrazione De Pasquale”

 

Movimento 5 Stelle Carrara

 

Ultima modifica Lunedì 15 Febbraio 2021 13:48

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