Carrara 5 Stelle

Giovedì 13 Dicembre 2012 18:06
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Il coro muto della maggioranza sulle Cave

Durante il Consiglio Comunale di mercoledì 12 il MoVimento 5 Stelle ha sollevato l’argomento “marmo”. Tema sentito da tutti gli schieramenti politici durante la campagna elettorale ma estremamente scomodo nel momento in cui si dovrebbe agire. La nostra mozione, respinta dalla maggioranza, chiedeva di riequilibrare il rapporto industriali/comune attraverso modifiche sostanziali al regolamento sulle cave. Si chiedeva infatti alla giunta di impegnarsi a modificare il regolamento comunale stabilendo la temporaneità delle concessioni (ad oggi di fatto perpetue) e che tali concessioni vengano regolarmente rilasciate mediante un'asta competitiva, secondo quanto prescrive la legge in materia.

 

Veniva chiesto inoltre di eliminare definitivamente qualsiasi riferimento ai beni estimati in quanto è vergognoso che alcuni industriali (8 cave in particolare) portino via i nostri monti senza versare il canone di concessione sulla base di un editto del 1750 (che fa riferimento alla situazione del 1730!) quando la legge mineraria del 1927, la legge regionale del 1995 e una sentenza della Corte Costituzionale affermano esplicitamente che gli agri marmiferi nel comune di Carrara appartengono alla collettività. Si chiedeva infine di portare all'attenzione del Consiglio Regionale tutte queste proposte in considerazione del fatto che la Regione sta programmando un intervento legislativo proprio sulle cave toscane.

 

Tutto questo si inserisce nel noto quadro nel quale i cittadini di Carrara, grazie ad una politica del marmo vergognosamente filo-industriale, possono beneficiare del non invidiabile risultato di vivere in uno dei Comuni più indebitati d'Italia. Di fronte alle nostre proposte, di innegabile valore per tutti i cittadini, nessun consigliere di maggioranza ha osato proferire parola, unica voce nel deserto quella di Scattina, autore di un intervento tutt'altro che banale, poi prontamente “sgridato” dal Sindaco con toni inaccettabili per una riunione democratica. Il presidente della commissione marmo Menconi (Rifondazione Comunista) si rendeva invece protagonista di un maldestro tentativo di portare la discussione su canali graditi all'amministrazione presentando un'ulteriore mozione e violando così palesemente il regolamento del Consiglio Comunale, mozione ritirata in seguito alle nostre proteste e alle considerazioni del segretario generale.

 

Tutto questo accadeva in assenza della diretta video via internet: infatti nella mattinata di mercoledì veniva respinta da tutti i capigruppo dei partiti di maggioranza (e non solo) la nostra richiesta di trasmettere anche noi in diretta streaming il Consiglio Comunale (come é sempre stato fatto) con la motivazione che il Comune si è dotato di un proprio sistema per trasmetterlo (chiesto da noi...). ''Purtroppo'' lo streaming del Comune, prima e durante i lavori del Consiglio, “per un caso fortuitissimo” era fuori uso. Abbiamo quindi chiesto, seduta stante, di fare noi la registrazione del Consiglio, in modo che chiunque potesse seguirlo, seppur non in diretta, ma il Presidente Luca Ragoni (PD) ha negato anche questa nostra ulteriore richiesta. Viene spontaneo il dubbio che avessero avuto paura di essere visti dai loro elettori mentre bocciavano una mozione che tutta la cittadinanza aspetta da decenni.

 

Per completare il quadro informiamo che al termine della seduta del Consiglio, “dietro le quinte” cioè nei corridoi del “Palazzo”, si poteva assistere alla “tirata d'orecchie” ancor più dura da parte di una fetta della maggioranza nei confronti del povero Scattina, reo di “aver cantato fuori dal coro muto”. Per la cronaca, al termine del teatrino,Scattina, pur condividendo le richieste della nostra mozione, si è allineato nel voto con la maggioranza. Ognuno può trarre le sue valutazioni in merito, i temi sono molto caldi, ma la popolazione Carrarese non é stupida!

 

 

 

Ultima modifica Giovedì 13 Dicembre 2012 19:41

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