Carrara 5 Stelle

Giovedì 06 Dicembre 2012 21:08
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Le cave sono dei carraresi

Il Movimento 5 Stelle di Carrara presenterà al prossimo Consiglio Comunale una mozione che affronta le problematiche legate all’attuale Regolamento degli Agri Marmiferi ovvero quelle norme comunali che determinano il rapporto tra il Comune e gli industriali Questa materia costituisce per la nostra città un punto critico sotto molteplici punti di vista. Ad oggi infatti le imprese del settore lapideo costituiscono una fonte di lavoro e quindi di reddito per un buon numero di carraresi, se pur in calo continuo negli ultimi anni. A fronte di un innegabile ritorno economico consistente, tuttavia la nostra città deve subire i problemi che caratterizzano le attività estrattive.

 

E’ fondamentale intervenire sul regolamento per riallinearlo alla normativa vigente garantendo al contempo al Comune maggiori entrate per ragioni ovvie di equità e vista la precaria situazione finanziaria dell’ente. Proprio per limitare l'impatto delle esternalità negative il Comune si è sobbarcato l'onere della costruzione della ''Strada dei Marmi'', un investimento ingente per le finanze di una medio-piccola comunità. Inoltre le nostre montagne costituiscono una bellezza naturalistica unica per la varietà di specie animali e vegetali nonché una ricchezza inestimabile per qualità e quantità di acque potabili. L'attuale regolamento comunale degli Agri Marmiferi con cui sono stabilite le condizioni di sfruttamento delle cave di marmo deve essere rivisto in più punti.

 

Innanzitutto occorre ricordare come il RD 1443/27 e la LR 104/95 impongono che l'attività estrattiva sia esercitata tramite concessioni onerose e temporanee; quanto previsto dalle citate leggi, ribadito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.488/95, viene disatteso dall'articolo 9 del Regolamento, laddove si prevede che la durata delle concessioni sia di ventinove anni e sia ''rinnovata automaticamente''. Tali concessioni ad oggi non sono state neppure rilasciate in forma scritta. Vi è poi l'annosa questione dei ''beni estimati'' ovvero quelle cave o porzioni di cava per le quali gli imprenditori avanzano il diritto di proprietà e quindi di non versare il canone di concessione previsto dall'articolo 10 provocando un notevole ammanco per le casse comunali.

 

Tale diritto viene reclamato alla luce di un editto del 1700 che, oltre a essere ampiamente superato in forza delle leggi sopra richiamate, è espressamente dichiarato decaduto dalla succitata sentenza della Suprema Corte a far data dall'approvazione del regolamento comunale, cioè dal 29 Dicembre 1994. Inoltre il Consiglio Regionale ha in cantiere una modifica alla legge concernente l'attiva estrattiva. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, chiederemo all’amministrazione:

 

1. Riportare a norma di legge il Regolamento per la concessione degli agri marmiferi comunali modificandone l'art.1nel rispetto di quanto espresso dalla Suprema Corte (proprietà pubblica degli agri marmiferi nel Comune di Carrara)

 

2. Riportare a norma di legge il Regolamento per la concessione degli agri marmiferi comunali modificando le previsioni dell'art.9 (temporaneità delle concessioni)

 

3. Rilascio in cartaceo di concessioni onerose mediante asta competitiva ad evidenza pubblica e temporaneità delle stesse 4. Intervenire presso il Consiglio Regionale, nelle fasi di revisione della LR 78/98, evidenziando le criticità sopra esposte.

 

 

 

Ultima modifica Giovedì 06 Dicembre 2012 21:12

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