Carrara 5 Stelle

Mercoledì 31 Luglio 2013 16:10

Forse non lo sai ma pure questo è amore

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Stranamore

 

Il Movimento 5 stelle Carrara, chiede al sindaco Angelo Zubbani, che ricordiamo essere al suo secondo mandato da sindaco, dopo aver svolto il ruolo di assessore all’assetto del territorio e che di fatto svolge un ruolo determinante nelle scelte territoriali da almeno quindici anni, che ci accusa di scarso amore per la città, se ritiene amorevole nei confronti di Carrara e dei Carraresi, lo scempio che non è stato impedito di fare sulla città in questi anni, in particolare ci riferiamo:

 

alla vergogna del marble hotel, all’altra vergogna del ex Hotel Mediterraneo, agli abusi sul Teatro Politeama, alla chiusura della Sala Amendola, alla chiusura della biblioteca di carrara, al crollo della palazzina storica in centro, al degrado del Parco e della Villa Padula, alla terribile cementificazione in zona ex-Montecatini, alla chiusura di ogni centro culturale fino all’ultimo cinema, al disastro idrogeologico del territorio (3 alluvioni in dieci anni è una specie di record), all’indebitamento record del comune di Carrara, al fallimento di Cat SPA, al fallimento di Cermec Spa, al fallimento di ErrErre Spa, al dissesto della Progetto Carrara Spa, allo sfruttamento della Cave a vantaggio di pochi, alla drastica riduzione delle presenze turistiche nel comune.


 

Chissà forse il sindaco considera questi esempi alla stregua di preziosi regali nei confronti della popolazione carrarese o forse come disse pochi mesi fa ‘’ è tutta colpa delle amministrazioni precedenti’’.

 

Troppo spesso, caro sindaco, la sua maggioranza e la sua amministrazione hanno respinto le nostre proposte costruttive o le hanno trattate con superficialità, evidentemente avevano il grosso difetto di essere proposte dai ‘’grillini’’. (vedi elenco mozioni ed elenco interrogazioni)

 

Quello che oggi possiamo fare, come forza di opposizione, è di difendere la nostra città attaccando una amministrazione dannosa per Carrara. Se non ci riusciremo, certamente non ci nasconderemo dietro ‘’è colpa delle opposizioni precedenti’’!

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

Sabato 08 Giugno 2013 14:59

Imprenditori con i soldi degli altri: vi piace vincere facile?

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Le manutenzioni, i disagi e il degrado ambientale a carico della collettività.

 

La replica di Assindustria alla proposta delle associazioni ambientaliste (Legambiente, Co.di.ci ed altre), che chiedeva la modifica del regolamento sugli agri marmiferi, mortifica il ruolo della buona imprenditoria e della buona politica e crea un clima di divisione. Oggi più che mai ci sarebbe bisogno di un confronto e di collaborazione da parte di tutti i soggetti per evitare la catastrofe e per uscire dal buio. Nella replica di Assindustria si afferma testualmente: “Va però ricordato che per i mutui contratti per la strada dei marmi, il Comune spende 7 milioni di euro e che, pertanto, residuano circa 10 milioni, cifra di tutto rispetto per un comune di 63.000 abitanti” Il MoVimento 5 Stelle Carrara vuole sottolineare che da questi 10 milioni vanno ulteriormente detratte le spese per la manutenzione delle strade comunali, in maggioranza rovinate dal traffico dei camion da e per le cave, nonché per il funzionamento e manutenzione della strada dei marmi, inaugurata da un anno ma già da risistemare, che, come è noto, è utilizzata esclusivamente dai camion del lapideo.

 

Inoltre ci sono le spese per la depurazione dell'acqua, il dragaggio del Carrione dalle terre non smaltite (con perdita erariale visto che darebbero anch'esse un gettito ), la sistemazione della strada di Campocecina per prelevare marmo da cave di proprietà del comune di Fivizzano. E poi le pese, i lavaggi delle strade, gli uffici dedicati al marmo dal comune, i controlli, la sicurezza. Non dimentichiamo poi la perdita dalla rivalutazione delle cave dismesse e mai ripristinate. Il totale delle spese per il settore marmo, nel bilancio del Comune, è stato preventivato nel 2013 per un importo di oltre 13 milioni. Alla fine, come vedete cari Signori, ne rimangono molti di meno, di quelli che voi dite. Solo le briciole, per i cittadini che pagano. Diciamo anche che, oltre al danno economico, gli abitanti di Carrara hanno sempre pagato pesi enormi e bene lo sanno gli abitanti di Carrara, prima che entrasse in funzione la via dei marmi, ed adesso quelli di Miseglia, senza dimenticare l'impatto del passaggio dei camion in posti come Castelpoggio, Gragnana, Colonnata ecc. Il tutto per la distruzione e non certo coltivazione di ambienti unici e che mai potranno essere più come prima.

 

Inoltre ci sembra presuntuoso, da parte di Assindustria, arrogarsi il diritto di giudicare, ci chiediamo in base a quale incarico, se 10 milioni siano o meno una "cifra di tutto rispetto". Per ogni cittadino carrarese qualunque cifra è troppo bassa per la distruzione delle nostre montagne. L'osservazione fatta da Assindustria denota disprezzo per l'ambiente del territorio di Carrara. Ma quello che oggi ci indigna ancora di più, come moVimento 5 Stelle, ma soprattutto come cittadini che pagano le tasse, è apprendere che per il 2014, l’Amministrazione Comunale ha preventivato una spesa di, udite udite, 2.3 milioni per lavori di bonifica dei RAVANETI ai Ponti di Vara. Ebbene, come ci è stato già più volte ribadito, una parte degli introiti derivanti dalla tassa sui marmi, dev’essere riutilizzata per la manutenzione delle strade, anche quelle rovinate dal traffico del lapideo, ma cosa c’entrano i ravaneti? Quelle sono situazioni di degrado ambientale causate dai lavori alle cave. Non devono essere a carico della collettività. Sul bilancio del comune già grava un peso enorme, una spesa che tutti i cittadini si sono dovuti accollare senza essere consultati: il costo della strada dei marmi, per la quale Carrara detiene il non invidiabile primato di seconda città più indebitata d’Italia. Inoltre, si continua erroneamente a sostenere, citiamo ancora quanto affermato da Assindustria nella replica a Legambiente: “Il marmo resta il più importante volano dell’economia e del lavoro locale” Si tratta di una distorsione, forse voluta per ragioni ben comprensibili, della situazione reale che riguarda l’odierna occupazione nel settore lapideo.

 

Assindustria sostiene che la proposta di Legambiente è “populista ...e mortifica il ruolo degli imprenditori”. Noi sosteniamo invece, che è il cittadino di Carrara a venir mortificato dalle lungaggini messe in atto da amministrazione comunale e lobby del marmo per ostacolare un nuovo regolamento sugli agri marmiferi, dalla situazione disperante delle casse comunali, sempre in rosso per il gravame della strada dei marmi, e, non per ultima, da questa spesa folle di 2.3 milioni per la pulizia dei ravaneti ai Ponti di Vara, importo che corrisponde a quasi la metà delle spese a bilancio, preventivate per l’anno in corso per gli interventi di opere pubbliche. Non osiamo immaginare, quali ulteriori tagli verranno applicati nel 2014 ad istruzione, cultura, turismo, sanità per poter far fronte ad una simile spesa. Per concludere diciamo che le responsabilità dei questa situazione vanno ricercate in primis nella Mala Politica passata e presente, ma anche nella mancanza di una classe Imprenditoriale che dovrebbe agire nel rispetto dell’ Art. 41 della Costituzione Italiana: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.” Corresponsabile è stato, in passato, anche il disinteresse alla Cosa Pubblica da parte dei Carraresi: se ci fossero stati dei Cittadini Liberi al Potere, Carrara non si sarebbe mai indebitata a vita per una strada ad uso esclusivo degli industriali del Marmo. Ma così non è più, come ha dimostrato anche la grande partecipazione popolare all'ultimo consiglio comunale.

 

Martedì 04 Giugno 2013 16:29

Il NO alla Tirrenica sbarca in parlamento

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Il NO alla Tirrenica sbarca in parlamento

 

Arriva un nuovo alleato, il MoVimento 5 Stelle, ad aiutare chi contrasta il progetto SAT dell'autostrada Tirrenica che prevede la costruzione di nuovi tratti in zone di alto pregio ambientale e, ove già esistente, di trasformare la superstrada in autostrada a pagamento.

 

 

Italia Nostra Toscana e Lazio, Coordinamento NO SAT, Coordinamento Comitati e Associazioni Ambientali tosco-laziali, accompagnati dagli attivisti del M5S Grosseto e Follonica, hanno incontrato un consigliere regionale e alcuni deputati del M5S delle commissioni Ambiente e Trasporti, a cui hanno esposto alcuni degli aspetti più controversi quali:

 

- un bene comune viene regalato ai privati;

- l'impatto ambientale a sud di Grosseto è insostenibile;

- sono garantiti i guadagni privati eliminando il rischio d'impresa;

- i cittadini pagheranno un nuovo insostenibile dazio per spostarsi e rincareranno le merci, il tutto senza avere alcun miglioramento reale del servizio;

- saranno imposte le tariffe più care d'Italia per una strada oggi gratuita;

- la diminuzione dei flussi di traffico non giustifica il piano economico dell'opera rischiando un altro caso di opera fallimentare come successo per la Livorno-Rosignano.

 

I comitati, accompagnati da esperti e docenti universitari, hanno suffragato l'assoluta inutilità e l'enorme danno di quella che è stata definita la "Truffa Tirrenica" che non riguarda solo l'asse nord ma si estende anche alla parte sud dove analogamente si sta procedendo alla privatizzazione della strada statale Pontina nel tratto Roma - Latina.

 

I parlamentari e consiglieri regionali M5S, a cui é stata illustrata la soluzione alternativa che consiste nella messa in sicurezza dell'Aurelia nei tratti ancor'oggi pericolosi, si sono resi disponibili all'interno del Parlamento per tutte le istanze che si riterranno necessarie e per far luce sui tanti documenti spesso occultati a comitati e cittadini, e hanno dato la disponibilità per partecipare alle prossime manifestazioni locali. Per contrastare il mancato coinvolgimento della popolazione e la mancata trasparenza sul progetto è emersa la volontà di promuovere convegni e conferenze di alto livello culturale con la presenza di economisti ed esperti.

 

I parlamentari del M5S hanno dunque assicurato quel supporto politico che in questi anni è mancato ai cittadini, ai comitati e alle associazioni, per rompere il rapporto perverso tra grande industria, finanza e politica.

 

MoVimento 5 Stelle

 

Mercoledì 08 Maggio 2013 17:10

Le senatrici di Carrara rinunciano ai privilegi della politica

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Riceviamo dal Senato e volentieri pubblichiamo due documenti, protocollati in data 15 e 11 Aprile 2013.

 

 

Con il primo, la nostra concittadina, Senatrice Laura Bottici, Questore al Senato, rinuncia alla indennità di servizio ed all'appartamento di servizio in centro a Roma che spettano a chi ricopre la carica di "Senatore Questore".

 

 

Con il secondo documento, del 11 Aprile 2013, la Senatrice chiede alla Presidenza del Senato se sia possibile rideterminare all'origine e su richiesta di ciascun singolo Senatore, l'indennità parlamentare. Questa ipotesi eviterebbe di dover ricorrere alla restituzione per chi - come i parlamentari del movimento 5 stelle - vuole ridursi lo "stipendio". Nello stesso documento si chiede inoltre di aprire un nuovo capitolo di entrate nel Bilancio del Senato dove chi vuole potrà far confluire la parte eccedente di indennità e di rimborsi spese (diaria, spese telefoniche, eccetera).

 

In attesa che i parlamentari di quelle forze politiche che vanno invocando austerity si adeguino alla nuova tendenza di dare il buon esempio, continueremo a pubblicare i documenti attestanti come i portavoce che abbiamo inviato in parlamento, rinunciano allo status di politico, nella sua accezione moderna ed italica, preferendo restare comuni cittadini.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

 

Venerdì 19 Aprile 2013 23:14

Non ci sentiamo rappresentati dal Sen. Mastrangeli

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Gli attivisti del gruppo di Carrara del Movimento 5 Stelle non si sentono rappresentati dal Sen. Mastrangelo Marini e per questo ritengono inopportuna la sua permanenza nel gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle.

 

Mastrangeli dimostra di non aver capito i principi base del Movimento, dove uno vale uno non significa che ciascuno fa quello che vuole, ma che ognuno nel movimento (anche chi non è stato eletto) può contribuire a prendere decisioni condivise che poi, tutti assieme ci impegniamo a portare avanti (soprattutto chi è stato eletto). Questo significa essere portavoce del movimento 5 stelle. Ed in questa modalità di partecipazione riteniamo che non ci sia spazio per i personalismi.

 

Le comparsate di Mastrangeli e la sua inarrestabile voglia di apparire in ogni trasmissione televisiva non rappresentano il nostro Movimento e fanno vergognare tutti quelli che si sono dati da fare per farlo eleggere.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

 

Martedì 16 Aprile 2013 11:38

Goldman Environmental Prize 2013 a Rossano Ercolini

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Con grande soddisfazione pubblichiamo il comunicato che annuncia la vittoria di Rossano Ercolini del prestigioso Goldman Environmental Prize, da alcuni chiamato il "nobel alternativo" per l'ambiente. Nel farlo riportiamo anche una video intervista che facemmo a Rossano qualche tempo fa, per rinfrescarci le idee su cosa è rifiuti zero.

 

 

 

Assegnato il premio ambientale Goldman 2013

Rossano Ercolini, del movimento Rifiuti zero, vincitore per l'Europa.

 

SAN FRANCISCO, 15 aprile 2013. La Goldman Environmental Foundation di San Francisco (USA) ha annunciato oggi i nomi dei sei vincitori del premio ambientale Goldman del 2013. Il riconoscimento è andato a sei coraggiose figure internazionali che s'impegnano quotidianamente in difesa dell’ambiente e della qualità della vita delle comunità.

 

Il premio ambientale Goldman, alla sua 24esima edizione, viene assegnato annualmente a delle persone che si sono contraddistinte per il loro impegno ambientale, provenienti dalle sei regioni continentali abitate del pianeta. Il premio in denaro, 150mila dollari, rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.

 

Il premio è stato assegnato nel corso di una cerimonia, lunedì 15 aprile 2013, alle ore 17.00 presso la San Francisco Opera House. Seguirà una cerimonia più piccola presso il Ronald Reagan Building and International Trade Center di Washington, D.C., mercoledì 17 aprile.

 

Per l'Europa, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato quest'anno, per la prima volta in 15 anni nella storia del premio, a un italiano: Rossano Ercolini, di Capannori (Lu), in Toscana. Rossano, un insegnante di scuola elementare, ha avviato una campagna di sensibilizzazione pubblica sui pericoli degli inceneritori e dato impulso in Italia al movimento nazionale Rifiuti Zero.

 

La Fondazione Goldman ha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese”, come si legge nella motivazione del premio.

 

Proprio lo scorso 27 marzo è stata depositata in Corte di Cassazione la Legge d'iniziativa popolare sui Rifiuti zero, che mira a una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articola attorno a 5 parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Da ieri, e per sei mesi, si raccolgono le firme (ne servono 50mila) a sostegno della proposta di legge, per riportare al centro della discussione politica le proposte virtuose nella gestione dei rifiuti. Per saperne di più: http://www.leggerifiutizero.it/.

 

Insieme a Rossano Ercolini, gli altri vincitori del premio ambientale Goldman per il 2013 sono:

 

JONATHAN DEAL, Sud Africa

Senza alcuna esperienza nell’organizzazione delle comunità a livello di base, Jonathan Led è riuscito a condurre una campagna di successo contro l’idrofratturazione in Sud Africa, per proteggere Karoo, una regione semidesertica riconosciuta per la sua agricoltura, bellezza e fauna selvatica.

 

AZZAM ALWASH, Iraq

Dopo aver rinunciato ad una comoda vita familiare in California, Azzam Alwash è ritornato in Iraq, un paese dilaniato dalla guerra, per guidare gli sforzi delle comunità locali di recupero dei territori paludosi, che erano stati trasformati in trombe di polvere durante il regime di Saddam Hussein.

 

ALETA BAUN, Indonesia

Attraverso l’organizzazione di centinaia di abitanti di villaggi locali per l’occupazione pacifica delle sedi di estrazione del marmo tramite “proteste ad intreccio”, Aleta Baun è riuscita ad arrestare la distruzione di terreni forestali sul Monte Mutis nell’isola di Timor.

 

KIMBERLY WASSERMAN, USA

ha guidato i residenti locali in una riuscita campagna mirata a chiudere due dei più importanti impianti a carbone del paese, e sta ora trasformando le vecchie sedi industriali di Chicago in parchi e spazi multiuso.

 

NOHRA PADILLA, Colombia

Ignorando i potenti opponenti politici ed una diffusa cultura di violenza, Nohra Padilla ha organizzato i raccoglitori di rifiuti colombiani, con l’intento di rendere il riciclaggio una componente legittima della gestione dei rifiuti.

 

Mercoledì 10 Aprile 2013 09:59

Intervento del M5S in Senato su tragedia Moby Prince

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Pubblichiamo l'intervento del 10 Aprile 2013 in Senato di Sara Paglini del MoVimento 5 Stelle, circa la tragedia del Moby Prince

 


 

Il 10 Aprile del 1991, si compiva la più grande tragedia della Marina Mercantile Italiana. Appena fuori dal porto di Livorno 140 persone morivano nell’incendio del traghetto Moby Prince. Sono passati 22 anni da quella sera del 10 Aprile e nonostante due inchieste giudiziarie, questa tragedia resta avvolta in un alone di mistero.

 

Dopo tutti questi anni, come spiegazione, non può bastare il destino cinico e la nebbia a cui hanno subito addossato la responsabilità l’allora Ministro Vizzini e il comandante della capitaneria Com.te Albanese.  Una nebbia che inizialmente era data per certa, poi per anni è stato detto che non c’era ed ora sarebbe ritornata ad essere l’unica responsabile.  Una nebbia anomala e circoscritta che a detta dello stesso comandante Albanese “non si era mai vista a Livorno”  ed infatti molti non l’hanno mai vista, come ad esempio l’Avvisatore Marittimo in servizio quella sera che dalla sua postazione confermò una completa visibilità che gli permetteva di vedere tutte le navi in rada fuori dal porto di Livorno.  Un banco di nebbia che, secondo i periti, per poter essere spiegazione plausibile, avrebbe dovuto viaggiare controvento e a notevole velocità.

 

Ebbene questa spiegazione non può bastare,  dopo 22 anni è ora di fare chiarezza.

 

Occorrerà, forse, valutare attentamente il contesto storico in cui si trovava a transitare il traghetto Moby Prince, quella sera, infatti, era l’ultima notte prima del termine ufficiale della Guerra del Golfo e,  dato che il porto di Livorno si trova adiacente all’ingresso della grande base militare americana di Camp Darby,  in quel tratto transitavano numerose navi da carico militarizzate di ritorno dalla guerra  e presumibilmente cariche di armi e munizioni e presumibilmente sotto attenta sorveglianza.

 

Ci sono degli elementi nuovi in questo senso, leggiamo sui giornali in questi giorni che una perizia tecnica privata avrebbe dato finalmente un nome a quella che per tutti questi anni è apparsa come una “nave fantasma”  di cui grazie alle registrazioni radio si sapeva della presenza in quella notte sulla scena dell’incidente, ma che ancora non aveva un nome e che  secondo questa perizia sarebbe proprio una di quelle navi militarizzata.

 

Noi ci poniamo domande i parenti, gli amici, i conoscenti delle vittime si pongono domande, e non arrivano risposte, non sappiamo se questa è la direzione giusta che ci porterà alla verità, ma certamente non bisogna lasciare nulla di intentato.


Per questo chiediamo al Ministro competente di acquisire tutti i dati e riferire in parlamento su questa circostanza.

 

E’ possibile, che occorra guardare il quadro più prossimo all'incidente e fare ulteriori indagini sul  perché e come ci furono manomissioni a bordo del traghetto una volta riportato in porto, sulle carenze in materia di sicurezza evidenziate dalle indagini e quindi su eventuali responsabilità dell’armatore, bisognerà chiarire una volta per tutte quale fosse la posizione della petroliera Agip Abruzzo al momento della collisione, elemento mai del tutto accertato.

 

Si dovrà certamente procedere ad una seria e serrata ricerca della verità per stabilire le eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi, perché è incredibile che un traghetto grande come un palazzo resti per ore in fiamme fuori dal porto senza che nessuno presti il minimo soccorso, fino a quando a richiamare i soccorsi sotto al traghetto, ormai a notte fonda, sono gli uomini della compagnia dei rimorchiatori di Livorno.

 

Insomma è giunto il momento che l’Italia esca dal buio e non sia più considerato il paese dei misteri, è arrivato il momento di fornire risposte a questa come alle altre tragedie e stragi nazionali che ancora non sono state portate alla luce.

 

Anche se non sarà forse possibile dare una verità giudiziaria, dopo tanti anni e con le prescrizioni dei reati dietro l’angolo, riteniamo che sia responsabilità di questo parlamento, eventualmente anche attraverso una commissione di inchiesta, far luce, per dare almeno una verità storica al nostro paese su quello che accadde quella sera.

 

Chiediamo onorevole presidente e colleghi, che sia rispettata la memoria delle vittime con 1 minuto di silenzio.

 

 

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