Carrara 5 Stelle

Sabato 11 Dicembre 2010 19:33

La disintegrazione delle Alpi Apuane

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La disintegrazione delle Alpi Apuane

Pubblichiamo una lettera scritta per il blog di Beppe Grillo come presentazione alla video intervista a Elia Pegollo, realizzata con gli amici di Massa 5 Stelle.

 

"Caro Beppe, siamo membri dei MeetUp di Carrara e di Massa e Montignoso, cresciuti all'ombra delle Alpi Apuane e di queste spettacolari montagne vogliamo parlare, perché l'avidità di poche famiglie e le compiacenti amministrazioni le stanno distruggendo con l'attività estrattiva.

Diamo qualche numero. Fino al 1950 erano 15.000 i cavatori delle cave, che con un durissimo lavoro riuscivano ad estrarre poco marmo. Oggi, con appena 1.000 lavoratori, che dispongono di alta tecnologia, si riescono a carpire alla montagna ogni anno 1.500 tonnellate di marmo per addetto, con un totale annuo di 1.500.000 tonnellate di blocchi. Questa cifra rappresenta unicamente la quantità di marmo estratto in blocchi, che è solo il 20% dell'attività estrattiva, l'altro 80% se ne va in scaglie ad arricchire multinazionali che producono carbonato in polvere. Se sommiamo i quantitativi, ogni anno tra blocchi, scaglie, terre e polveri quasi 10 milioni di tonnellate di materiale sono estorte al cuore di queste montagne.

Ci credi se ti diciamo che negli anni hanno cambiato pure il loro profilo geografico sotto l'antropomorfica mano di questi avidi operatori, tra cui solo due hanno una regolare concessione? Dobbiamo tener presente che in queste montagne vive più della metà delle specie di fiori conosciute in Italia e molte di queste crescono solo in questo sito, ma il danno più grave riguarda l'acqua, in quanto le cave spinte sempre più in alta quota, distruggono alla stessa velocità i fragili ambienti culla di numerose sorgenti d'acqua, bene indispensabile per la vita di tutti, ma sempre più a rischio, ed inoltre, come se non bastasse, vogliono smembrare queste montagne con mega progetti di trafori come per esempio il traforo della Tambura che dovrebbe sbucare nel paese di Forno, dove abbiamo la "Più Grande Sorgente d’Acqua della Toscana" che rischia di essere compromessa. Il prof. Elia Pegollo (vedi video), conoscitore e custode delle Alpi Apuane, racconta con lucidità chirurgica la storia di questa distruzione. La testimonianza di questo scempio è descritta nei documentari di Alberto Grossi, che con il film ''Aut Out'' e qualche anno fa con ''Cosa c'e' sotto le nuvole'' ha partecipato al prestigioso Trento Film Festival.

Quello che sta succedendo non è solo un danno locale, ma una sconfitta per tutti, perché le Alpi sono un bene dell'intero pianeta che noi, Apui, solo per vicinanza, ci troviamo a dover sorvegliare. Desidereremmo preservare quello che resta chiudendo definitivamente le cave, ma per rispetto agli operai che ci lavorano, chiediamo almeno una severa regolamentazione di estrazione e di elevato rispetto per le nostre montagne."

Venerdì 10 Dicembre 2010 15:12

Quando il controllo si rompe

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Quando il controllo si rompe


Capita nel corso della storia, che l’uniformità del controllo dell’informazione che da sempre hanno praticato i pochi contro i molti, sia attraversata da delle linee di frattura. In prossimità di queste linee i poteri che governano i mondi traballano e talvolta cadono. Queste linee si manifestano quando l’avvento di una nuova “tecnologia” cambia il mezzo con cui si trasmette l’informazione riuscendo a liberarla, magari anche solo per un breve istante. Pensate alla radio o pensate alla “tecnologia” della Leggi Scritte contro le leggi tramandate a voce. Pensate agli effetti che ha avuto l’invenzione della stampa a caratteri mobili, grazie alla quale si sono potute diffondere le idee di un certo Lutero, arrivando così a spaccare in due il potere che aveva governato il mondo nei precedenti mille anni.

 

Certamente, poi , accade che il potere si adegua, la Chiesa del 1500 impose un rigido controllo su quello che poteva essere stampato (e se ne accorge ancora un secolo dopo Galileo), oppure si afferma un potere nuovo in contrapposizione a quello vecchio e ci troviamo re e imperatori contro il potere dei Papi. Certamente capita anche che gli umili, che per un attimo si illudono di potersi liberare, si trovino presi in mezzo e finiscano schiacciati tra i poteri, ma in quell’ attimo accendono una luce che non smetterà mai di brillare.

 

In quel breve lasso di tempo che intercorre tra l’avvento di un nuovo mezzo per veicolare informazioni e il suo completo assoggettamento al potere (di nuova costituzione o vecchio che sia), le idee possono uscire allo scoperto e circolare liberamente. Una volta che divengono di patrimonio comune diventa molto difficile cancellarle e tornare indietro. Al cospetto della storia queste discontinuità di controllo sono solo attimi fuggenti durante i quali, però, l’umanità ha uno scatto, si compie un balzo avanti in tema di diritti, di organizzazione sociale, di idee, di conoscenza e soprattutto di consapevolezza.

 

La rete può rappresentare il più formidabile dei veicoli di informazione, ma può anche trasformarsi in un mezzo di controllo senza precedenti. La vicenda di Assange può rappresentare uno spartiacque, al di là dei meriti o delle colpe dell’individuo, se oggi wikileaks cade andremo velocemente verso la fine della libertà della rete. Viceversa se l’opinione pubblica mondiale farà tuonare la sua voce in difesa della rete, potranno nascere altre wikileaks e magari potremmo approdare a leggi che sanciscano una volta per tutte la completa e assoluta libertà di informazione, così come è accaduto in Islanda, proprio su proposta di una neo parlamentare che, guarda caso, è una delle responsabili di wikileaks in europa.

 

Queste linee di frattura sono eventi rari, periodi di fermento, che pochissimi hanno avuto l’occasione di vivere. Noi ci troviamo a vivere in una di queste linee di frattura, forse una delle più importanti di sempre ed anche se non lo abbiamo scelto noi, tocca a noi adesso decidere se vogliamo stare a guardare oppure far sentire la nostra voce, attivarsi, in difesa della libertà della rete. Decidi tu.

Lunedì 06 Dicembre 2010 15:10

Disastro Cermec: e ora chi paga?

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Disastro Cermec: e ora.. chi paga?

In questi giorni si sta lentamente scoprendo il velo che copriva la fallimentare gestione del Cermec e della controllata ErreErre, con la gentile collaborazione di Delca Spa, socio privato scelto per la costruzione dell’impianto di bricchettaggio costato una dozzina di milioni di euro e che da mesi è nel limbo.

Dai giornali locali infatti apprendiamo le prime osservazioni dei professionisti incaricati di verificare la situazione economico finanziaria delle due società controllate dai Comuni di Massa e di Carrara.
Queste osservazioni evidenzierebbero la gravità dello squilibrio finanziario delle due partecipate pubbliche (che novità!!) e soprattutto che sarebbero state commesse gravissime irregolarità nella gestione amministrativa. In particolare, emergono due aspetti a dir poco inquietanti.

Il primo concerne il fatto che Cermec avrebbe contabilizzato fatture passive per prestazioni di servizi mai effettuate da Delca Spa. Delca Spa avrebbe poi ceduto questi crediti alle banche con il risultato finale che Cermec oggi è debitore verso gli istituti di credito per fatture per servizi che Delca Spa non ha mai effettuato.

Il secondo emerge in seguito alla decisione di capitalizzare i costi di bonifica del terreno.
Tali costi fin dall’anno 2000 sono stati imputati al patrimonio della società anziché concorrere al conto economico dell’esercizio con l’evidente risultato di contenere le perdite o addirittura produrre utili (sui quali si pagano le tasse) e contemporaneamente patrimonializzare la società.
Ma siamo sicuri che il valore corrente del terreno sia oltre dieci milioni di euro?
Non lo siamo, infatti sarebbe emersa la necessità di procedere con una perizia di stima del terreno che dovrebbe essere affidata ad un tecnico estraneo alla politica.

La situazione quindi sarebbe tutt’altro che rosea, ma quello che ci preme è come l’amministrazione intende affrontare il problema oltre che ovviamente chiederci che cosa hanno fatto e cosa faranno gli assessori al bilancio per verificare lo stato di salute delle partecipate del Comune.
In sostanza, si è scoperto un buco finanziario notevole e non possiamo pensare che anche questa volta pantalone sia chiamato a mettere un pezza.

Se i Comuni hanno scelto di gestire i rifiuti attraverso delle società di capitali se ne assumano la responsabilità sino e in fondo e si vada verso la soluzione che la legge riserva alle imprese commerciali in stato di insolvenza: la procedura fallimentare.

Il ricorso al tribunale sembrerebbe ad oggi l’unica soluzione per accertare la correttezza della condotta degli attori protagonisti di questo disastro ed eventualmente costringerli a risarcire i danni causati alla collettività. Non vogliamo fare torto a nessuno, i creditori ed in particolare le banche, che avrebbero solertemente accettato i debiti del Cermec Spa, hanno in mano un terreno che vale milioni su cui soddisfarsi...

Viceversa il ricorso a piani di salvataggio comporterebbe necessariamente la ricapitalizzazione della società e un aumento delle tariffe, tutto questo a spese dei cittadini.

Venerdì 03 Dicembre 2010 15:09

Flash Mob a Massa

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Moratoria subito diritto di voto nel 2011

Moratoria subito!
Stop alla privatizzazione di GAIA fino al Referendum!

Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell'acqua.

Anche nella nostra provincia oltre 4000 cittadini hanno apposto la loro firma per una battaglia di civiltà, per la tutela e l'accesso universale ad un bene comune, contro ogni forma di privatizzazione e consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Per questo, per non tradire la fiducia e le aspettative della popolazione, chiediamo al Governo Italiano la MORATORIA: un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze previste dalla “legge Ronchi”, di tutte le norme che vanno verso la privatizzazione dei servizi idrici e di quelle che prevedono l'abolizione degli ATO.

Chiediamo, ai Sindaci Pucci e Zubbani e a tutti gli altri sindaci della Provincia, di ascoltare il Popolo dell'Acqua e di bloccare il percorso di privatizzazione di GAIA attualmente in corso.

Evento promosso dal Comitato Promotore Referendum Acqua Pubblica Massa Carrara

4 Dicembre 2010: Giornata di Mobilitazione Nazionale per l'Acqua Pubblica
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua www.acquabenecomune.org

PARTECIPA AL FLASH MOB il 4 Dicembre a Massa
Istruzioni:
- ore :15:00 (((Passeggiata in Via Dante)))
consegna materiale con istruzioni agli angoli della strada
- ore 15:30 Flash Mob (((Fischio )))
alzare il volantino con la facciata color BLU rivolta verso il duomo e con molta calma avvicinarsi alla scalinata e cercare di unire i volantini
- ore 15:35 (((Fischio))) fine flash mob

Giovedì 02 Dicembre 2010 15:06

Voragine in via Covetta

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Voragine in via Covetta

Una vera e propria voragine si è aperta intorno alle 14,30 di ieri, nella carreggiata lato mare di via Covetta, nel tratto fra il campo sportivo e il distributore.

Sembra che oltre alle responsabilità dei ritardi nella manutenzione della rete fognaria, ci sia una carenza di monitoraggio dell'amministrazione comunale, sembra che sia stata affrontata con superficialità la problematica della rete fognaria. Così via Covetta sarà chiusa in parte, e anche via dei Corsi è chiusa per lavori.

Intanto i cittadini si chiedono se le voragini interesseranno l'intero territorio e se oltre alle buche sulla strada ci troveremo con le pezze al sedere.
La mancanza di manutenzione dei fiumi , del sottobosco, il consumo del territorio, la mancata manutenzione della rete fognaria può solo creare il dissesto idrogeologico. Aziende partecipate con milioni di euro di debiti, mancanza di soldi per i servizi essenziali e per gli interventi di manutenzione.

E se fosse passata una ragazzina con la bicicletta, nel momento della voragine ?

Da oggi oltre a schivare camion occhio a dove mettete i piedi!

Mercoledì 01 Dicembre 2010 15:02

Attivàti

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Oggi anche Carrara ha un luogo per costruire un MoVimento 5 Stelle, espressione locale del MoVimento 5 Stelle Nazionale lanciato da Beppe Grillo e proseguimento del lavoro del MeetUp Carrara, gruppo nato spontaneamente sul territorio come bacheca di semplice raccolta del malcontento per la cattiva gestione della cosa pubblica e diventato, con il tempo, centro di studio, analisi di documenti scientifici, e di elaborazione e divulgazione di proposte concrete alternative. Proprio queste proposte alternative venute da persone comuni, da cittadini attivi per cambiare lo status quo, sono alla base del programma politico del MoVimento 5 Stelle Carrara.

Di fronte ad un'intera classe politica sempre più autoreferenziale, sempre più casta, impegnata ad occupare poltrone e distante dai problemi reali delle persone comuni, è necessaria una presa di coscienza e di posizione chiara. E' necessario che la cittadinanza si riavvicini alla politica per controllarla e si proponga per amministrarla direttamente con nuove forme di partecipazione rese possibili dalla rete, quello strumento di democrazia tanto formidabile quanto temuto dalla casta.

Ognuno conta Uno.
Grazie all'impegno di tutti si persegue il bene della collettività. Tutti ci ritroviamo uniti nella convinzione che non vi sarà cambiamento se ciascuno non prenderà l'azione politica nelle sue mani, e allora partiamo dal Comune di Carrara:

i Comuni decidono della vita quotidiana di ognuno di noi. Possono avvelenarci con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. 
Fare parchi per i bambini o porti per gli speculatori. Costruire parcheggi o asili. 
Privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. Dai Comuni si deve ripartire a fare politica.

Se credi nell'azione all'interno delle istituzioni, in prima persona, senza rappresentanti, partecipa al Movimento 5 Stelle Carrara.

Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.

Partecipa inviando un articolo su un tema che ti sta a cuore, commenta gli articoli, partecipa ai volantinaggi, agli incontri settimanali del Meetup, diffondi il programma nazionale e le tematiche del movimento, contribuisci a creare il programma politico locale, c’è bisogno di te.

Attivàti!

Venerdì 19 Novembre 2010 15:05

Stiamo arrivando!

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