Lunedì 12 Novembre 2012 21:05
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Miseglia nuovamente allagata grazie all’incuria del Comune: esposto alla Procura della Repubblica

Riceviamo e pubblichiamo l'esposto di Legambiente:

 

 

 

Miseglia nuovamente allagata grazie all’incuria del Comune: esposto alla Procura della Repubblica


Alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Massa
Al Sindaco di Carrara

Ricorrere al detto “piove: governo ladro” sarebbe veramente ingiusto; con precipitazioni intense come quelle del 10 notte, infatti, frane, straripamenti, allagamenti e disagi saranno sempre inevitabili. Ma vi sono tante situazioni in cui gli effetti distruttivi della natura sono stati ingigantiti dal malgoverno del territorio: una di queste è Miseglia, sulla quale ci soffermiamo in quanto emblematica e perché già due anni fa avevamo segnalato il problema e indicato il da farsi.

Su Miseglia incombe il ravaneto di Calocara i cui detriti hanno colmato l’omonimo Fosso che scorreva a lato di Miseglia, fino a raggiungere il Carrione. Si tratta di una situazione già fragile poiché è evidente che se il Fosso di Calocara dovesse intasarsi, le sue acque potrebbero straripare ed invadere Miseglia. Può sembrare incredibile ma, a trasformare questa eventualità naturale in sistematica certezza, ci ha pensato l’uomo: una vera irresponsabile follia (Fig. 1).


Fig. 1. Il Fosso di Calocara (freccia blu) raccoglie le acque dell’omonima valle (colmata dal ravaneto) e le recapita nel Carrione di Colonnata. Il Fosso è stato sbarrato all’intersezione con via Miseglia superiore, all’uscita della galleria dell’ex ferrovia marmifera. In questo modo le acque piovane, non potendo proseguire nel fosso, sono costrette a straripare e a scendere a valle utilizzando come alveo le vie di Miseglia (frecce tratteggiate).

All’uscita della galleria dell’ex ferrovia marmifera, infatti, le arcate del ponte di via Miseglia superiore sono state murate, lasciando solo qualche piccolo foro per consentire lo scolo delle acque in occasione di brevi piogge (Fig. 2). È stata cioè compiuta la scelta, scientificamente certa, di far sì che, in occasione di forti precipitazioni, l’intera portata del fosso esca dall’alveo e scenda verso valle utilizzando come alveo le strade del paese.

L’unico accorgimento, adottato nel 2009, è la realizzazione di una vasca di sedimentazione al piede del ravaneto (Fig. 3), per raccogliere parte dei fanghi dilavati dal ravaneto stesso. La vasca (per il suo argine) rappresenta un ulteriore sbarramento del fosso ed ha un volume tale da essere riempita in un paio di minuti di intense precipitazioni. Così, come già avvenuto troppe volte, per le quattro ore del nubifragio di sabato notte, le acque cariche di fango sono state dirottate lungo le strade di Miseglia, allagando i piani bassi delle abitazioni.


Fig. 2. Il Fosso di Calocara è stato sbarrato sia dalla vasca di sedimentazione (vedi Fig. 3) sia dalla chiusura delle arcate del ponte; finché non si provvederà a riaprirle, le acque di piena continueranno a defluire lungo le strade.

Fig. 3. La vasca di sedimentazione al piede del ravaneto, vista dall’alto (le frecce indicano gli sfioratori delle acque). Nell’inserto a destra: l’argine della vasca in costruzione (2009), a lato di via Miseglia superiore, all’uscita della galleria dell’ex ferrovia marmifera.

Il 28 dicembre 2010, dopo l’ennesima invasione di Miseglia da parte di acque e fanghi, abbiamo chiesto al Comune una serie di interventi immediati, tra i quali lo svuotamento della vasca di sedimentazione e un’ordinanza alle cave di rimuovere tutti i cumuli di terre.

Ma, soprattutto, abbiamo chiesto al Comune di ordinare la rimozione completa del ravaneto di Calocara (a spese delle cave) e la riapertura delle arcate del ponte, al fine di rimuovere il doppio pericolo per Miseglia: essere sepolta da massi nel caso di frana del ravaneto ed essere invasa da acque e fanghi dopo ogni intensa precipitazione.

L’inerzia degli amministratori evidenzia le loro attente premure verso le cave: anziché arrecare ad esse il fastidio di rimuovere il ravaneto, hanno preferito condannare gli abitanti di Miseglia ad essere allagati ad ogni forte pioggia.

Per questi motivi, l’allagamento di Miseglia non può essere attribuito alle sole piogge, ma in primo luogo ad una consapevole scelta degli amministratori comunali. In considerazione di ciò, chiediamo alla Procura della Repubblica di procedere verso i responsabili, per omesso intervento e danno procurato.


Carrara, 12 novembre 2012
Legambiente Carrara





Allegato:

Esposto Procura


Segnalazione del 28/12/2010 di Legambiente al Comune di Carrara

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