Giovedì 28 Marzo 2019 12:58
Valuta questo articolo
(0 voti)

Tracciabilità del marmo

Stefano Dell'Amico (M5S): Prendiamo atto, ancora una volta, della scarsa volontà da parte dell’opposizione di dare il proprio contributo e collaborare per un vero cambiamento a favore della città e dei cittadini.


Ormai non fa più specie la memoria corta di chi ha governato per anni questo territorio e che in questo settore, il marmo, ha mantenuto sempre un ruolo di sudditanza e ancora oggi non si vergogna di difendere l’immobilismo assoluto che ha caratterizzato la loro politica, compresa la volontà di rimandare nel tempo, ai loro successori, un numero assurdo di situazioni critiche e che oggi presentano a noi e tutte insieme un conto che chi ci ha preceduto non è stato capace o non ha avuto il coraggio di risolvere.

 

Durante la commissione marmo del 25 marzo scorso, in cui è stato presentato il sistema di tracciabilità in corso di adozione, è stato sconfortante, a momenti anche imbarazzante, vedere l’espressione di derisione e sufficienza fin dalle prime parole sui volti di 2/3 dei consiglieri di opposizione che hanno commentato solo con critiche negative l’interessante presentazione dell’ing. Paolo Giusti durata quasi 2 ore.

 

Viene da pensare che argomenti quali, innovazione tecnologica, intelligenza artificiale e big data, non siano di semplice dimestichezza per chi milita in partiti mesozoici, la cui prerogativa è quella di difendere status quo e interessi di chi li sostiene, respingendo tutto ciò che non esce dai loro limitati schemi di partito.

 

Nell’esilarante comunicato uscito oggi, il PD dichiara pubblicamente, mettendo nero su bianco, le proprie considerazioni di sfiducia sulla classe imprenditoriale del marmo che evidentemente reputa come evasori fiscali incalliti. Nell’articolo si demonizza l’autocertificazione e si rivendica la paternità del numero di blocco univoco. Vogliamo ricordare che nella bozza di regolamento del 2015 citato nell’articolo, annunciato però nel 2012, si fa riferimento ad una sigla progressiva non ripetibile con numero di cava e anno di riferimento. Peccato però che “agli smemorati” sia “sfuggito ricordare” che nelle righe successive di quella bozza di regolamento sia riportato anche quanto segue:

 

“Al passaggio presso le pese pubbliche comunali, il vettore del mezzo che trasporta i blocchi estratti deve digitare tale sigla nell’apposita apparecchiatura di cui è dotata ogni pista di pesatura e scannerizzare il documento di trasporto relativo al carico trasportato.”

 

Sempre nella bozza del regolamento del 2015, inoltre, si delegava l’autocertificazione a terzi e non al concessionario della cava: alla faccia dell’appecoronamento ai poteri forti!

 

Ricordiamo al PD che dichiarare il falso nell’autocertificazione è punibile penalmente.

 

Nell’articolo sono riportate informazioni che rappresentano l’interpretazione di chi non ha compreso il contenuto della relazione fatta dai tecnici, non solo, a metà commissione con sufficienza se n’è andato lasciando la seduta.

 

Movimento 5 Stelle Carrara

 

Ultima modifica Giovedì 28 Marzo 2019 12:59

Articoli collegati (da tag)

Vai Su