Martedì 22 Gennaio 2013 18:03
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Una ASL al contrario

Dirigenza distaccata dalla realtà.

Marco Lenzoni, per i cittadini, ha dato credito alla nostra azienda sanitaria.


Parlano di lesione all'immagine dell'ASL, ma quale immagine? Quella di un azienda dove son stati rubati oltre 300 milioni, quella dove si tagliano i servizi e si allungano i tempi degli esami, quella dove si chiudono i punti sanitari, i reparti e gli ospedali interi per costruirne uno con meno posti letto e fatto su una zona a rischio idrogeologico? In provincia non esiste una persona che abbia un immagine positiva dell'ASL e quello che è successo all'infermiere Marco Lenzoni è un ulteriore conferma che in quell'azienda le cose vanno al contrario di come dovrebbero andare.

 

Si accusa Lenzoni di avere gettato discredito “in modo subdolo e strumentale” sull'Azienda, di avere disobbedito alle regole e di avere offeso la direttrice generale Maria Teresa De Lauretis. Marco subdolo proprio non lo è stato: ci ha messo la faccia, eccome! Strumentale poi, a cosa? La direttrice si tiene stretta il segreto. Lenzoni non ha nemmeno disobbedito alle regole, i prelievi da lui eseguiti sono stati pagati; o forse esiste una regola che vieta ad un infermiere in servizio di prestare soldi ad un cittadino? Per quanto riguarda le offese l'ambito rimane alquanto soggettivo ma, nel confermare il distacco totale dalla realtà di questa dirigenza che nemmeno conosce quelle che sono le prerogative etiche degli operatori sanitari, Marco dice una cosa condivisibile, basta guardare ai fatti: la dirigente generale dichiara di non saperne nulla del modulo che permetteva di effettuare un pagamento posticipato al ritiro delle analisi o dopo tre giorni.

 

E nulla sa o nulla ha capito al riguardo non solo del codice deontologico degli Infermieri (art. 3 e 4, la invitiamo a prenderne visione) ma anche e soprattutto dell'art. 32 della nostra Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Rimane il discredito sull'Azienda, un punto questo a cui è difficile rispondere senza farsi scappare una fragorosa risata, ma ci proviamo. L'Azienda ASL non è di sua proprietà cara direttrice, ma dei cittadini e possiamo giurare che la stragrande maggioranza di loro vede nel gesto di Marco “un credito” nel mare di discredito in cui i dirigenti stanno annegando la nostra Sanità. In questa vicenda ci sembra che chi più ha leso all'immagine dell'azienda sia la direttrice generale che pertanto dovrebbe valutare l'ipotesi di dimettersi. Infine, per essere questa volta sì “strumentali” vogliamo ricordare a tutti i nostri concittadini che i dirigenti ASL li scelgono i politici e che le basi elementari della logica facciano il resto. Grazie Marco!

 

Ultima modifica Giovedì 14 Marzo 2013 18:32

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