Carrara 5 Stelle

Meetup Carrara

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MOZIONE

 

Data 26-11-2013

Oggetto: Gestione dei rifiuti urbani nell'ATO Costa e privatizzazione della New Co Reti Ambiente Spa

 

PREMESSO CHE

 

1. ai sensi della Legge Regionale 69/2011 è istituita, per l'ambito territoriale ottimale Toscana Costa, costituito dai Comuni compresi nelle province di Livorno, Lucca, Massa Carrara e Pisa, l'Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani (d'ora in poi Autorità ATO Costa), ente rappresentativo di tutti i comuni appartenenti all'ambito territoriale ottimale di riferimento;

 

2. ai sensi della medesima Legge Regionale, a decorrere dal 1° gennaio 2012, le funzioni già esercitate, secondo la normativa statale e regionale, dalle autorità di ambito territoriale ottimale di cui all'articolo 201 del D.lgs. 152/2006 sono trasferite ai Comuni che le esercitano obbligatoriamente tramite l'apposita Autorità di servizio;

 

3. l'Autorità ATO Costa svolge le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull'attività di gestione del servizio;

 

4. all'interno dell'Assemblea organo di ATO Costa, composta da tutti i Sindaci dei Comuni appartenenti all'Ambito Territoriale Ottimale, il comune di Carrara ha la quota di partecipazione fissata al 3,47%;

 

5. è stata costituita, in data 16 dicembre 2011, la società Reti Ambiente Spa, per lo svolgimento del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani nell’ambito territoriale ottimale “Toscana Costa”;

 

6. il comune di Carrara ha sottoscritto quote di Capitale Sociale nella società Reti Ambiente Spa

 

7. in data 19 settembre 2013 è stato presentato il Piano Regionale dei Rifiuti;

 

8. a tutt’oggi non è stato approvato, nemmeno in via parziale, il piano interprovinciale dei rifiuti, documento tecnico nel quale sono fissati gli scenari di pianificazione relativi alla gestione dei rifiuti urbani nell'ATO Costa;

 

9. il termine per la gara di privatizzazione di Reti Ambiente Spa per una quota pari al 45% è stato derogato dalla Regione Toscana dal 31 dicembre 2012 al 31 dicembre 2013; 1 di 5

 

10.il pregresso Piano Straordinario dell'ATO Costa predisposto ai sensi degli artt. 27 e 29 della L.R. 61/07, è stato approvato dalla Regione nel 2009. Predetto piano, rivisto nel 2011 e sottoposto ad una Nota di revisione nel 2013, non è altro che la sommatoria di vecchi piani provinciali di fine anni 90; 11.Il Piano Straordinario, non sostituisce e non può sostituire il piano interprovinciale mai approvato;

 

12.proponendo questo piano in luogo di quello interprovinciale ai comuni riuniti nell'assemblea dell’ATO, con evidente forzatura, si vuole procedere comunque all’avvio della procedura di individuazione e di affidamento dei servizi al socio privato;

 

VISTA

 

1. la diffida stragiudiziale inviata a tutti i membri del Consiglio Direttivo dell'Autorità ATO Costa, a firma della Rete Ambientale Versilia, Comitato “Non bruciamoci Pisa”, Comitato “No inceneritore verso rifiuti zero Livorno” e WWF sezione di Lucca (documento in allegato), contenente una disamina puntuale dei punti critici della pianificazione proposta e la messa in discussione della legittimità stessa della citata Nota di revisione al piano straordinario;

 

2. la disastrosa esperienza di gestione integrata del ciclo dei rifiuti urbani con incenerimento del Rifiuto Urbano Residuo sotto forma di combustibile,

 

3. la disastrosa esperienza della società GAIA, gestore del servizio idrico per il nostro comune, società per azioni, più volte ricapitalizzata a spese dei cittadini e che, di fatto, se pur a capitale totalmente pubblico, era stato tentato il processo di privatizzazione. E in proposito, considerata le istanze provenienti dai movimenti per l’acqua pubblica per la trasformazione di detta azienda in società consortile, che non persegua lucro e che non si presti a privatizzazioni;

 

VISTO CHE

 

1. il Piano Straordinario rivisto e ora proposto in sostituzione del piano interprovinciale, assume dunque in modo del tutto incongruo ed illegittimo, il mancato raggiungimento delle quote percentuali minime di raccolta differenziata, imposte per legge, prorogando queste ultime all'anno 2020;

 

2. la dilazione degli obiettivi di raccolta differenziata costituisce quindi un atto del tutto arbitrario nei confronti del dettato normativo, esponendo chi vi aderisce alle sanzioni del D.lgs. 152/2006, articolo 205 comma 3;

 

3. il Piano Straordinario, in contrasto con gli stessi dati forniti dalla Regione Toscana, introduce l'aumento percentuale della produzione di rifiuti non differenziati da destinare agli impianti, con notevoli aumenti dei costi di gestione;

 

CONSIDERATE

 

le contestazioni tecnico-giuridiche giunte da più parti alla proposta del direttore dell'Autorità in oggetto per rendere esecutiva la gara per l'individuazione del socio privato di Reti AMBIENTE, i cui guadagni verranno caricati in tariffa a carico dei contribuenti;

 

CONSIDERATO CHE

 

1. la previsione dell'affidamento alla futura società mista Reti Ambiente Spa, si basa su un obbligo stabilito da una norma abrogata a “furor di popolo” con il referendum contro l’affidamento ai privati di servizi di rilevanza economica pubblica, quali sono l’acqua e i rifiuti. Esito che la norma regionale e le decisioni di codesta Autorità ritengono evidentemente di non dover recepire;

 

2. l'ingresso del socio privato in Reti Ambiente, è in effetti legato al potenziamento e alla riattivazione degli impianti di incenerimento attualmente presenti sul territorio dell'ATO e alla loro gestione, con una spesa iniziale (esclusa quindi la gestione) di oltre 100 milioni di euro che potrebbero invece essere utilizzati per potenziare le raccolte differenziate e le altre pratiche virtuose nei Comuni;

 

3. in Reti Ambiente Spa, l’ingresso del capitale privato deve ancora avvenire;

 

4.il Piano straordinario che dovrebbe quindi essere messo a bando si rileva completamente inadeguato rispetto agli obblighi derivanti dalla normativa nazionale e comunitaria, poiché non risponde in alcun modo alle priorità ivi contenute e riassunte nella ormai nota gerarchia: a) prevenzione, b) preparazione per il riutilizzo, c) riciclaggio, d) recupero di altro tipo, e) smaltimento. Che questa gerarchia è stata ulteriormente rafforzata dal Parlamento Europeo, tramite la recente Relazione per la revisione del programma d'azione in materia di ambiente, tra cui spicca l'introduzione del divieto d’incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati;

 

VALUTATO CHE

 

1. le indicazioni del piano straordinario risultano in contrasto con le buone pratiche richieste e normate dalla Comunità Europea e dalle leggi nazionali;

 

2. tutti i Comuni dell’Ambito, saranno costretti, “per contratto”, ad alimentare con i loro rifiuti indifferenziati gli impianti di incenerimento che si intende potenziare, con evidente aggravio di costi e perdita di importanti risorse economiche indispensabili per incrementare la raccolta differenziata e svolgere le azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti imposte per legge;

 

3. una volta avviata e terminata la gara con il potenziamento di cui sopra, i Comuni non potranno più recedere ed il socio privato, finanziante l'intervento dovrà a causa, del citato sistema del vuoto per pieno, necessariamente essere remunerato, anche nel caso che non venisse conferito agli impianti il rifiuto indifferenziato o il combustibile da esso derivato;

 

RICORDATO CHE

 

1. allo stato attuale la legislazione non obbliga più la partecipazione del privato nelle società di gestione dei servizi pubblici locali e anzi impone che il soggetto pubblico (nel nostro caso l'Autorità) ne motivi l'eventuale ingresso, se gestito l’intero ciclo integrato con la veste giuridica di una Spa mista ciò è destinato a cozzare contro una complessità di situazioni territoriali profondamente diverse tra i 105 comuni che costituiscono l’ATO Costa;

 

2. la modalità operativa proposta per Reti Ambiente Spa, comporterebbe la liquidazione (estremamente onerosa) del partner privato presente nelle diverse società miste che operano sul territorio, con i relativi debiti contratti che sarebbero compensati ponendoli in tariffa e quindi a carico degli utenti, fino alla copertura di tutti gli oneri pregressi;

 

3. il perimetro di gara è stato modificato a seguito dell’uscita di sei comuni della Val di Cornia 4. vi è una non trascurabile discrepanza tra i comuni che aderiscono all’autorità Toscana nord e quelli che hanno sottoscritto il capitale di Reti Ambiente Spa.

 

TUTTO CIÒ PREMESSO, VISTO, CONSIDERATO, RICORDATO E VALUTATO IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

 

1. a chiedere nelle sedi competenti una immediata proroga del bando di gara e assieme agli altri Comuni interessati, chieda l'immediata apertura di un tavolo tecnico finalizzato a modificare la pianificazione vigente con l'obiettivo di ricondurla nel solco della normativa Comunitaria e nazionale, nel rispetto della gerarchia gestionale che privilegia la riduzione, il recupero ed il riciclaggio dei rifiuti urbani, senza aggravio di spesa per le casse comunali né per la tariffa posta in carico agli utenti.

 

2. ad opporsi con ogni mezzo legale, nelle sedi competenti, alla prosecuzione della procedura di gara per l’individuazione del socio privato della New Co Reti Ambiente Spa, invitando formalmente e da subito anche le altre amministrazioni comunali e provinciali a fare altrettanto;

 

3. a far si che la New Co Reti Ambiente Spa venga trasformata in un’azienda speciale consortile, senza fini di lucro e priva di prospettive di privatizzazione;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il M5S Carrara sul caso Boggi

Mercoledì 08 Gennaio 2014 09:22 Pubblicato in Comunicati stampa

In questi mesi il M5S Carrara non è mai intervenuto sulla stampa sul caso Boggi, in quanto ritiene la discussione legata all’incompatibilità del consigliere, una questione delicata e personale. Ci troviamo costretti ad intervenire in ragione degli attacchi del nuovo segretario comunale PD, che evidentemente ha difficoltà nel ricordare gli atteggiamenti mantenuti dall’opposizione ma soprattutto quello mantenuto dal suo partito. Lo stesso contegno è stato mantenuto da tutta l’opposizione nei confronti di Luca Ragoni, ancora PD, la cui posizione di dirigente di Gaia e presidente del consiglio comunale presenta profili di incompatibilità alla luce del D.Lgs. 39/2013;

 

Ragoni ha sottolineato pubblicamente in consiglio comunale la correttezza di tutta l’opposizione durante lo svolgersi di entrambe le vicende. Tale correttezza non è stata riscontrata all’interno proprio del partito democratico, i cui esponenti hanno dato vita ad una gazzarra mediatica attorno alla posizione di entrambi i consiglieri, che, tra annunci a mezzo stampa, dimissioni presentate e poi revocate, lettere di avvocati hanno reso evidente a tutti la bagarre interna al ‘’poltronificio democratico’’. Dobbiamo sottolineare poi che la posizione di incompatibilità tecnica del consigliere è stata riscontrata dagli uffici comunali su richiesta, tra gli altri, proprio di un esponente del PD! Le guerre di poltrone all’interno del PD non interessano né all’opposizione, né tantomeno alla popolazione carrarese. Il primo partito di maggioranza dovrebbe lavorare per il bene della città anziché agli incarichi da distribuire ai propri tesserati.

 

Il PD, ricordiamolo, esprime attualmente l’assessorato al marmo, che da anni promette alla città una rivisitazione convincente del regolamento sulle cave, rivisitazione che non arriva nonostante pronunce del consiglio comunale oramai datate. A questo punto è palese quale sia la reale pressione della lobby del marmo su questa giunta, anche in considerazione del fatto che non solo Vannucci, ma anche Giuseppina Andreazzoli, assessore al bilancio, e Fabio Traversi, assessore alle attività produttive, hanno interessi professionali nel mondo del lapideo. Il M5S Carrara ha ripetutamente espresso nelle sedi istituzionali quale potrebbe essere lo sviluppo nella nostra città nel futuro, non solo attraverso una gestione oculata delle risorse, ad iniziare dalle Apuane, ispirata a criteri di solidarietà e coesione sociale.

 

Ma il PD, primo responsabile della situazione attuale, in una città che presenta tassi di disoccupazione superiori alla media nazionale e doppia rispetto al resto della Toscana, che non apre alcuna possibilità di realizzazione ai nostri giovani, quale politica intende attuare? Per quanto abbiamo visto, non solo in questo anno e mezzo di consiglio comunale, la lobby del lapideo non può che ringraziare le scelte compiute dalle sinistre amministrazioni carraresi.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

Elezioni Consorzio Bonifica Toscana Nord

Mercoledì 18 Dicembre 2013 13:43 Pubblicato in Mozioni

MOZIONE

 

Data 09-12-2013

Oggetto: Elezioni Consorzio Bonifica Toscana Nord

 

Al Presidente Luca Ragoni

 

Premesso che

 

Il 27 Dicembre 2012 è stata promulgata la Legge Regionale toscana n°79/2012 con la quale si provvedeva alla riorganizzazione sul territorio regionale dei Consorzi di Bonifica; I Consorzi svolgono un lavoro di monitoraggio e manutenzione del reticolo idraulico e di bonifica loro assegnato attraverso ispezioni degli impianti (impianti idrovori, paratoie, portelle, ecc.) e delle opere (canali artificiali, argini, muri) e azioni programmate di sfalcio della vegetazione e rimozione di ogni possibile ostacolo al corretto deflusso delle acque; svolgono quindi una funzione fondamentale nelle prevenzione degli eventi alluvionali che troppo spesso hanno toccato la nostra comunità.

 

L’Assemblea consortile è l'organo fondamentale del Consorzio, in quanto approva gli atti fondamentali dell'Ente, elegge il Presidente e vigila sull'operato di quest'ultimo. È composta da 26 membri, 11 nominati dagli Enti pubblici del comprensorio e 15 eletti con le elezioni consortili che si sono tenute sabato 30 novembre. Il comune di Carrara è stato inserito nel Consorzio di Bonifica Toscana Nord, che interessa anche le provincie di Lucca e di Pisa.

 

Considerato

 

che tali consorzi, quindi, gestiranno fondi per diversi milioni di euro, corrisposti dai cittadini mediante il pagamento di un apposito contributo. Per i Consorzi di Bonifica il diritto di voto spetta a tutti i cittadini che pagano il contributo di bonifica e che quindi hanno il diritto di eleggere i propri rappresentanti territoriali.

 

Rilevato

 

Che dalle dichiarazioni rese alla stampa locale, si evince che codesta amministrazione durante lo svolgimento delle predette elezioni ha esercitato il diritto di voto in nome del Comune di Carrara per conto delle residenze comunali, votando personalmente un numero imprecisato di schede; schede di cui neppure il Vicesindaco Vannucci, interrogato sul punto al posto del sindaco e dell’assessore delegato al voto, entrambi assenti, questa sera è stato in grado di indicare l’esatto ammontare. Che la Giunta Regionale in una nota, in data 6 dicembre 2013, ha annunciato che in seguito ai fatti riportati dalla stampa, in merito alle gravi irregolarità registrate nel Consorzio Toscana Nord durante le ultime elezioni, ha dato mandato all'Avvocatura regionale e agli uffici competenti di appurare con la massima urgenza, insieme al commissario incaricato per quella zona, Riccardo Gaddi, i fatti denunciati.


Che il Consiglio Comunale è stato totalmente ignorato nella scelta fatta dall’amministrazione, rendendola pertanto del tutto arbitraria.

 

Ritenuto

 

Tale comportamento, tenuto dall’amministrazione comunale, lesivo delle più basilari regole di democrazia e di partecipazione (più volte sbandierata anche nelle linee programmatiche), anche in considerazione del fatto che l’amministrazione rappresenta l’intera cittadinanza nella sua molteplicità di opinione.

 

Che l’amministrazione comunale avrebbe a nostro avviso dovuto astenersi dal voto, per evitare di incidere sulle scelte dei cittadini in merito ai propri rappresentanti

 

Tutto ciò premesso, considerato rilevato e ritenuto

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CARRARA INVITA

 

L’amministrazione comunale a confrontarsi con il Consiglio Comunale ogniqualvolta sia chiamata a far parte dell’elettorato attivo per qualsivoglia consultazione elettorale, al fine di avere un confronto aperto con tutte le forze politiche che rappresentano le istanze dei cittadini nell’istituzione comunale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 30 novembre si sono svolte le elezioni per la scelta dei rappresentanti dei cittadini nell’assemblea del Consorzio di Bonifica Toscana Nord. I Consorzi svolgono un lavoro di monitoraggio e manutenzione del reticolo idraulico e di bonifica, una funzione fondamentale nelle prevenzione degli eventi alluvionali che troppo spesso hanno toccato la nostra comunità. L’Assemblea consortile è l'organo fondamentale del Consorzio, in quanto approva gli atti fondamentali dell'Ente, elegge il Presidente e vigila sull'operato di quest'ultimo.

 

Il diritto di voto spettava a tutti i cittadini che pagano il contributo di bonifica e che quindi hanno il diritto di eleggere i propri rappresentanti territoriali. Dalle dichiarazioni rese dal Sindaco Zubbani alla stampa locale, è emerso che lo stesso , tramite un assessore delegato, ha esercitato il diritto di voto in nome del Comune di Carrara per conto delle residenze comunali, votando personalmente un numero imprecisato di schede. La Giunta Regionale in una nota, in data 6 dicembre 2013, ha annunciato che in seguito ai fatti riportati dalla stampa, in merito alle gravi irregolarità registrate nel Consorzio Toscana Nord durante le ultime elezioni, ha dato mandato all'Avvocatura regionale e agli uffici competenti di appurare con la massima urgenza, i fatti denunciati.

 

Neppure il Vicesindaco Vannucci, di fronte al Consiglio Comunale, interrogato sul punto al posto del sindaco e dell’assessore delegato al voto, entrambi assenti, è stato in grado di indicare l’esatto ammontare. A seguito della presentazione di una nostra mozione, in cui definivamo il comportamento tenuto dal Sindaco lesivo delle più basilari regole di democrazia e di partecipazione (più volte sbandierata anche nelle linee programmatiche), solo il partito socialista e pezzi del PD rimanevamo fedeli al sindaco, negando oltremisura l’evidenza dei fatti Il Consiglio Comunale è stato totalmente ignorato nella scelta fatta dal Sindaco Zubbani, rendendola pertanto del tutto arbitraria, alla faccia delle buone intenzioni in termini di partecipazione dei cittadini alla vita politica, più volte sbandierate anche nelle linee programmatiche. Da notare che nessun consigliere ha avuto il coraggio di prendere parola durante la discussione per controbattere alle nostre affermazioni.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

Interrogazione su elezioni consorzio bonifica

Martedì 17 Dicembre 2013 21:44 Pubblicato in Interrogazioni

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Carrara


Data: 09/12/2013

Oggetto: Elezioni consorzio bonifica



Al Presidente Luca Ragonii



Interrogazione

 

Considerato che dalla stampa locale abbiamo appreso che durante lo svolgimento delle recenti elezioni per il Consorzio di bonifica, l’amministrazione carrarese ha esercitato il diritto di voto in nome del Comune per conto delle residenze comunali, votando personalmente centinaia di schede, una per ogni appartamento, quindi per ogni famiglia residente

 

Chiediamo

 

Con quali criteri e su quali basi si è interpretata in tal senso la legge elettorale per le elezioni del Consorzio di bonifica;

 

Sulla base di quale motivazione si è escluso il Consiglio Comunale da tale scelta;

 

Per quale lista ha votato e quali sono stati i criteri di scelta del voto;

 

Il numero esatto delle schede votate dal Sindaco o da un suo delegato;

 

 

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Carrara

 

 

Il Movimento 5 Stelle di Carrara invita tutta la cittadinanza a partecipare alla conferenza intitolata: ''Risparmi traditi e trappole previdenziali - Come difendersi da banche, assicurazioni e sindacati.'' del Prof. Beppe Scienza di Sabato 14 Dicembre ore 17:30, in sala di Rappresentanza del Comune di Carrara. Beppe Scienza, professore del dipartimento di Matematica dell'Università di Torino, collabora a diverse testate giornalistiche sui temi del risparmio, della previdenza privata nonché degli investimenti a reddito fisso, è autore di diversi libri, tra cui Il risparmio tradito e La pensione tradita.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

MOZIONE

 

Data 27-11-2013

Oggetto: Odg inerente la proposta di ritiro in autotutela della delibera di Giunta n.487 del 18/10/2013

 

PREMESSO CHE

 

in data 18 Ottobre 2013 la Giunta comunale ha deliberato l’autorizzazione al “TRASFERIMENTO DIRITTI DI CONCESSIONE FOGLIO 47 MAPPALI 460, 458, 459, 461, 490, 491 SITI IN LOCALITA’ “GIOIA” BACINO DI COLONNATA DAI SIGG.RI MUTTINI MAURIZIO, MUTTINI PAOLO, MUTTINI ANNA ELENA E PINELLI BRUNELLA ALLA DITTA MPA MARMI PREGIATI APUANI S.R.L.”

 

PREMESSO INOLTRE CHE

 

-La richiesta dei sigg.ri Muttini Maurizio e Muttini Anna Elena di essere autorizzati a trasferire "la loro eventuale quota in concessione agro marmifero" descritto in catasto con il mappale 460 del Foglio 47 della superficie di mq. 33980, oltre piccole diroccate costruzioni in esso insistenti, nonchè del mappale ad uso ravaneto n. 363 e della costruzione diroccata insistente sul mappale 362, fa riferimento alla Sentenza n. 116/2011 del Tribunale di Massa, che è stata poi richiamata anche nella Delibera n. 487 del 18-10-2013; ma tale sentenza (peraltro non definitiva) ed impugnata davanti alla Corte di Appello, alla pag.5 (terz'ultimo capoverso) espressamente afferma che "il mappale 460 del FG47 ha natura di bene estimato....." Ed anche nel dispositivo finale della sentenza non specifica se tale mappale, il quale anche per le sue dimensioni costituisce l'essenza della cava, sia oggetto di concessione livellaria ovvero sia un bene estimato: di ciò ne è ben a conoscenza anche il Comune, che è parte in causa nel giudizio tutt'ora pendente davanti alla Corte di Appello di Genova. In realtà sul mappale 460, così come negli altri mappali oggetto della domanda Muttini, non risulta essere mai stata rilasciata alcuna Concessione comunale, tant'è che non vengono citati gli estremi, quindi i sigg.ri Muttini hanno chiesto l'autorizzazione a trasferire concessioni inesistenti e abnorme deve ritenersi la Delibera che ha autorizzato la cessione di un bene giuridico (concessione) inesistente. -È illogica la richiesta pervenuta all’Amministrazione comunale, visto che si chiede l’autorizzazione preventiva a trasferire diritti di concessione loro riconosciuti su 2 mappali 46/ 363 46/362 che sono considerati BE quindi proprietà privata dei richiedenti; -La raccomandata inviata dal Settore Marmo alla ditta Ricci Ugo e Sergio Srl in data 5/8/2013 per darne notizia ai sensi della legge 241/90 mediante comunicazione personale, la informa della richiesta di trasferimento dei mappali 460, 459, 461, 490 e 491 del FG47, mentre la richiesta originaria comprendeva anche il mappale 458/FG47 (e inoltre i mappali 363 e 362 del FG46); - Il mappale 460 del FG47 secondo il tribunale (pag.5 della sentenza citata) ha natura di proprietà privata, mentre dai dati fornitici dall’Ufficio marmo tale mappale risulta interamente Patrimonio indisponibile del Comune;

 

DATO CHE

 

-È falsa la premessa della delibera, in quanto la richiesta di autorizzazione preventiva a trasferire diritti di concessione loro riconosciuti, è soltanto dei sigg.ri Muttini Maurizio e Muttini Anna Elena e non anche di Muttini Paolo e Pinelli Brunella; -Pinelli Brunella è deceduta prima del 2012 quindi non può aver chiesto al Comune, con domanda presentata in data 25/06/2013 prot. n. 32360/700, l'autorizzazione preventiva a trasferire diritti di concessione; -La rinuncia alla sua quota da parte di Muttini Paolo, che da parte dei richiedenti Muttini Maurizio e Muttini Anna Elena è stata solo richiamata e non prodotta, si configura come un trasferimento tra vivi mai autorizzato dalla Giunta comunale ai sensi della lettera e) art.6 Regolamento REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEGLI AGRI MARMIFERI COMUNALI;

 

DATO INOLTRE CHE NELLE PREMESSE SI AFFERMA

 

-“RITENUTO di poter concedere l'autorizzazione al trasferimento richiesto, condizionato al rispetto integrale da parte della società acquirente di tutte le normative, anche regolamentari, di settore,” ecc. Si dà il caso che “società acquirente” presuppone una operazione di vendita/acquisto contravvenendo alla previsione della lettera e) dell’art.6 che prevede il “trasferimento” e non la “vendita” della Concessione; -“DATO ATTO altresì che la presente deliberazione non comporta riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico finanziaria o sul patrimonio dell’ente, ai sensi dell’art. 49 del D.Lgs. 267/2000”: affermazione alquanto discutibile, alla luce di quanto fin qui esposto, con tale delibera si andrebbe a riconoscere la intestazione gratuita (e quindi non onerosa) di diritti di concessione in capo all’acquirente MPA; -“ACQUISITO il parere espresso ai sensi dell'art. 49, comma 1, del D.Lgs. 267/2000 dal Dirigente del Settore Marmo Marco Tonelli in ordine alla regolarità tecnica”: è evidente che in questo atto la regolarità tecnica è in più parti assente;

 

CONSIDERATO CHE

 

-La delibera in oggetto, se esiste una concessione (che si ripete non c’è) andrebbe contro le previsioni della lettera a) art.6 “L'area concessa è indivisibile”, mentre qui si consente “l’acquisto” di 8 mappali su un totale di 11 costituenti l’intera concessione; -Va contro la lettera f) art.6 “II concessionario ha l'obbligo di tenere la cava in attività”, dato che i richiedenti non risultano aver mai adempiuto a tale obbligo; -È in contrasto con la normativa vigente in materia di affidamento di edifici di proprietà comunale, perché prevede l’autorizzazione al trasferimento di 5 piccole costruzioni, seppur diroccate; -Con questa delibera la Giunta tra le altre cose prevede “di riservarsi di adottare, nell’esercizio dei propri poteri regolamentari, atti idonei a modificare le disposizioni regolamentari vigenti sulla concessione degli agri marmiferi comunali”. Si dà atto che l’unico Organo che ha il potere di “modificare le disposizioni regolamentari vigenti sulla concessione degli agri marmiferi comunali” sia il Consiglio Comunale. È quindi evidente che questa delibera è priva di regolarità tecnica e lesiva dei poteri di questo consesso -Il titolo della delibera non corrisponde al contenuto, stante che il titolo parla di diritti di concessione mentre l'atto parla di "diritti di competenza"; -La delibera va a riconoscere e costituire di fatto diritti concessori inesistenti in capo ai Muttini; diritti che non sono stati riconosciuti neppure nella Sentenza n° 116/2011 (che si ripete, non definitiva) e che in ogni caso un Giudice Civile non potrebbe creare e se lo avesse fatto, il Comune dovrebbe disattendere un abnorme ed illegittimo provvedimento; si rischia in sostanza di costituire dei diritti concessori inesistenti in capo ai Muttini, diritti che non vengono riconosciuti, come già detto, neanche nelle sentenze citate;

 

Pertanto tutto ciò PREMESSO e CONSIDERATO

IMPEGNA LA GIUNTA

 

A ritirare immediatamente in autotutela la delibera in oggetto e la invita a prestare maggiore attenzione a tali aspetti della attività amministrativa del Comune.

 

Carrara 23/11/2013

 

I Gruppi Consiliari

MoVimento5Stelle Carrara

Carrara bene Comune

Fabbrica della Sinistra

Verdi per Carrara

IDV

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PASSATO DI CARRARA È FINITO IL 30 NOVEMBRE

Sabato 07 Dicembre 2013 19:44 Pubblicato in Comunicati stampa

A distanza di una settimana dall’evento denominato Incavatour, organizzato dal MoVimento 5 Stelle di Carrara, che ha portato alla ribalta irregolarità e carenze nel mondo del marmo per quanto riguarda l’aspetto economico, ecologico e normativo, non possiamo non notare e non far notare l’atteggiamento di completo disinteresse e di silenzio di questa amministrazione che tutto fa tranne che pensare al bene della cittadinanza.

Nessuna presenza in conferenza stampa, nessuna replica successiva all’evento per mezzo stampa o canali ufficiali, niente di niente a dimostrazione che l’obiettivo di questi signori che ci governano da decenni è quello di far placare gli animi e far finta che nulla sia mai successo.

Peccato che il MoVimento 5 Stelle di Carrara c’è e non permetterà per l’ennesima volta che questo, come molti altri temi strettamente legati alle sorti di questa città allo sbando, finisca per scemare col passare del tempo. E' la cittadinanza che lo chiede. I Carraresi, che hanno risposto numerosi alla conferenza stampa e le associazioni che sono intervenute dando il loro prezioso contributo nello spazio dedicato, pretendono risposte e fatti concreti a iniziare dall’attesissimo regolamento degli agri marmiferi, promesso da mesi, ma ad oggi come al solito costituito soltanto da parole e da ritardi e giustificazioni legati alla necessità di sicurezza da parte della Regione.

Peccato che la Regione Toscana (e non solo) si sia espressa chiaramente ad esempio nella persona dell’avvocato Enrico Baldi il quale afferma che l’editto di Maria Teresa Cybo Malaspina, di fatto, è già stato superato. Ecco servito quell’”appoggio forte” che il Comune dice di cercare per cambiare il regolamento!

In maniera ancora più chiara si è espressa la Corte Costituzionale con la sentenza n°488 del 1995 laddove afferma che la legislazione estense è incompatibile col diritto moderno.

Che dire, le spalle sono ben coperte! A questo punto occorre solo passare ai fatti, prendersi le responsabilità del caso e svolgere il compito per cui si è stati eletti: governare una città per il bene della città. Qualora questa amministrazione non fosse all’altezza o intenzionata a farlo, dovrebbe fare spazio a chi ne ha le possibilità e le intenzioni per farlo e soprattutto a chi ha la libertà di volerlo fare.

Non è più accettabile che la cittadinanza debba fare i conti con l’indifferenza, il silenzio e le giustificazioni di questa amministrazione, sempre troppo assente nelle questioni chiave per Carrara, e l’affluenza dei carraresi alla conferenza stampa, che ci ha costretti ad allestire un maxischermo all’esterno della sala di rappresentanza del Comune di Carrara, per permettere a tutti di seguire la conferenza, è il segno inconfutabile del malessere della gestione della nostra città.

Il 30 Novembre c'era in ballo il futuro della città, i parlamentari, infatti,  hanno assicurato il loro supporto per affrontare i problemi legati non solo all'escavazione del marmo, ma anche alla salvaguardia delle apuane e al caso della nostra straordinaria Accademia di Belle Arti. La non presenza delle istituzioni cittadine in quel momento importate è un chiaro sintomo di abbandono del ruolo di governo (se mai c'è stato) della città e del territorio. Quello era il passato ed è finito sabato, adesso iniziamo un nuovo percorso, tutti assieme, cittadini, associazioni e lavoratori per disegnare la città che vogliamo.

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

 

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Carrara


Data: 26/11/2013

Oggetto: Mancata adesione della Giunta Comunale al codice etico "Carta di Pisa"



Al Sindaco,

A tutti gli assessori



Interrogazione

 

Premesso che in data 7 ottobre 2013 durante il Consiglio Comunale è stata approvata una mozione che invita il Sindaco e la sua Giunta a sottoscrivere e ad aderire al codice etico "Carta di Pisa", dal momento che come afferma il prof. Alberto Vannucci dell'Università di Pisa docente di Scienza Politica, principale estensore di tale documento, la delibera di Giunta di adesione alla Carta è lo strumento più idoneo e opportuno, visto che ad oggi non vi è stata alcuna delibera di adesione l'interrogante chiede al Sindaco e a tutti gli Assessori il perchè di questo ritardo e quando ci sarà la delibera di adesione al codice etico.

 

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Carrara

 

 

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