Carrara 5 Stelle

MOZIONE

Data: 26/11/2015


Il Consiglio Comunale di Carrara


Premesso che

il castello di Moneta dominava la via di accesso a Carrara e la sottostante pianura costiera. La prima menzione certa del castello è del 1035 nel Codice Pelavicino. Secondo alcune interpretazioni il borgo è però molto più antico, risalente all’epoca romana, trasformato in castrum nel VI secolo dai Bizantini, fortificato in castellum con i Longobardi e poi nel IX secolo con i Franchi di Carlo Magno che volevano proteggere la valle di Carrara dalle scorrerie dei Saraceni. Un'altra menzione scritta risale al 1235, periodo in cui Moneta sembra far parte dei territori della signoria del Vescovo lunense.

La fortificazione ebbe il suo momento di massimo interesse nei secoli XIV-XV nei quali svolse un ruolo importante nelle lotte politiche e militari che interessarono il carrarese in quanto area di confine tra la Liguria e la Toscana.

Fino al XVIII secolo il castello di Moneta era un borgo fortificato nel quale abitavano un centinaio di famiglie, la successiva decadenza del castello a causa del venir meno delle sue ragioni militari fece sì che il borgo venisse pian piano abbandonato dalla popolazione a favore del vicino nucleo di Fossola.

 

Dal momento che

è evidente la necessità di non perdere l'importante testimonianza storica del castello di Moneta;

di garantire la possibilità di tramandare questa testimonianza alle generazioni future.

 

Valutato che

un recupero del castello di Moneta potrebbe essere di stimolo anche al recupero dei terreni incolti, degli uliveti e dei vigneti abbandonati, anche grazie allo strumento regionale della Banca della Terra;

un recupero dei terreni incolti, degli uliveti e dei vigneti abbandonati avrebbe ripercussioni positive anche dal punto di vista del rischio idrogeologico e da quello turistico;

di tutte queste conseguenze positive ne trarrebbe giovamento la comunità carrarese in termini di qualità della vita, di opportunità culturali, sociali ed economiche.

 

Considerato che

nel 1740 venne emesso un bando da Maria Teresa, duchessa di Massa, che impediva la demolizione di qualunque edificio o muro di Moneta e l'asportazione di materiale;

nel 1984 il Castello di Moneta venne inserito nel "Primo Progetto Castelli di Lunigiana";

nel 1988-1989, la Circoscrizione n. 3 e il Comune di Carrara, su iniziativa del prof. Mino Bruschi, organizzò due "campi estivi internazionali di recupero archeologico" per la ripulitura e primi interventi su aree del castello; nei primi anni '90 il Comune di Carrara acquisì la proprietà dell'intera area della rocca del castello di Moneta; il 25 - 26 settembre 1999 il castello di Moneta, con il borgo murato, venne inserito nelle "Giornate Europee del Patrimonio: Castelli e Fortificazioni".

 

Visto che

un Odg (vedi allegato) sulla valorizzazione del Castello di Moneta è stato approvato in Senato nella 11ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 191 del 3 novembre 2015 - durante la discussione del c.d. Decreto Colosseo, col quale si impegna il Governo a favorire la fruizione del patrimonio artistico e culturale della nazione attraverso un piano nazionale di investimenti, anche valutando la possibilità di interventi volti alla tutela e alla valorizzazione del Castello di Moneta di Fossola (MS), nei limiti consentiti dal Codice dei beni culturali e dalle risorse disponibili;

la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione (art 9 Costituzione)

 

Il Consiglio Comunale di Carrara

Impegna il Sindaco e la Giunta

proporre a coordinarsi con la Sovrintendenza di Lucca per la redazione di [emendamento del Sindaco] un progetto di recupero del Castello di Moneta e ad attivarsi presso tutti i livelli istituzionali per richiedere e accedere alle risorse necessarie per tale recupero.


Votazione dell'emendamento

Presenti n. 21 - Votanti n. 21

Voti Favorevoli n. 21 (unanimità)


Votazione testo finale

Presenti n. 21 - Votanti n. 21

Voti Favorevoli n. 21 (unanimità)