Marmo, De Pasquale: «Mancano 6 milioni dalle casse comunali». E porta il caso alla Corte dei Conti
Beni estimati, il Movimento 5 Stelle presenta un esposto per denunciare il minor gettito nel biennio 2014-2015.
«Il nostro obiettivo: riportare la legalità nel settore».
Carrara, 14/03/2017
Un mancato introito di 3,2 milioni nel 2014 e uno di 2,6 milioni nel 2015. A quasi 6 milioni di euro in due anni avrebbe rinunciato a incassare l’amministrazione comunale di Carrara dai gestori delle cave cosiddette “beni estimati”, ovvero quei bacini marmiferi che oggi di fatto sono considerati privati.
È quanto denunciato, attraverso un esposto alla Corte dei Conti, da Francesco De Pasquale, portavoce in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle. «Dal momento che, secondo noi, come secondo la Corte Costituzionale, queste cave fanno parte del patrimonio indisponibile del Comune — ha sottolineato De Pasquale — si tratta di mancati introiti derivanti da una delibera di giunta del 2012 in cui l’amministrazione comunale ha applicato sconti sostanziosi sui canoni di concessione, cosa avvenuta precedentemente ma solo in maniera simbolica».
L’esposto alla Corte dei Conti è frutto di un lavoro di squadra durato diversi mesi, ha voluto sottolineare De Pasquale, che ha presentato alla stampa la denuncia insieme a Pierpaolo Ianni, ricercatore dell’Univesità Cattolica di Milano e collaboratore della portavoce in Senato, Sara Paglini. Un risultato raggiunto anche con l’aiuto dell’avvocato Francesca Censini, collaboratrice del gruppo del M5S in Consiglio regionale.
«Il documento inviato alla Corte di Firenze — ha spiegato Ianni — è composto da 29 punti e 15 allegati e ripercorre la storia di una vicenda lunga quasi mezzo millennio che parte dal 1574, passando poi per l’editto di Maria Teresa D’Este del 1751 fino ad arrivare ai giorni nostri».
E sono proprio gli ultimi tempi quelli approfonditi nell’esposto. «Fino al 2004 — ha proseguito De Pasquale — non c’era nessuna distinzione di trattamento tra concessionari delle cave, dal 2004 si introdusse uno sconto simbolico e dal 2012 si passò a sconti sostanziosi che di fatto hanno azzerato il canone, facendo mancare nelle casse comunali quasi 6 milioni di euro nel biennio 2014-2015. Quindi, se tenessimo conto anche degli anni precedenti, il mancato incasso sarebbe maggiore».
«Una decisione quella dell’amministrazione comunale che — ha evidenziato il portavoce pentastellato — non è mai passata dal Consiglio comunale».
«Il nostro obiettivo, nel momento in cui saremo al governo della città — conclude De Pasquale — è quello innanzitutto di concludere il censimento dei cosiddetti beni estimati, cosa che l’amministrazione si era impegnata a fare ma non ha mai portato a termine, poi modificare il regolamento degli agri marmiferi per riportare la legalità in questo settore».
Movimento 5 Stelle Carrara