Fumo negli occhi della cittadinanza.
Leggendo le risposte date sulla stampa dai partiti di maggioranza alle proteste reiterate dell’opposizione, a seguito del Consiglio Comunale farsa, da loro bruscamente interrotto, ci sarebbe da rotolarsi dalle risate, se non fosse che questi signori governano quel che resta della nostra città. Abbiamo infatti letto che ”l’ osservatorio sui prezzi del marmo” sarebbe stato proposto dalla maggioranza e, aggiungono, ”in tempi non sospetti”. Innanzitutto chiediamo a tutti i cittadini interessati di recarsi presso il Comune per verificare con i loro occhi la totale irrealtà di quanto affermato da costoro.
La loro mozione è stata infatti presentata il giorno stesso del consiglio comunale di mercoledì scorso ma solo, come è oramai prassi diffusa in questa legislatura, in risposta ad un nostro documento con cui, assieme a ”Carrara bene comune”, chiedevamo appunto l’istituzione dell’osservatorio. Ai signori consiglieri di maggioranza infatti non è bastato far spendere ai cittadini di Carrara oltre 2.500 euro per convocare un consiglio comunale da loro sospeso senza motivo (se non per spirito di bandiera) e durato praticamente 20 minuti ma, oltretutto, vorrebbero anche far credere di interessarsi a problematiche che invece colpevolmente ignorano.
Ricordiamo, ai poveri di memoria, che questa maggioranza votò invece compatta CONTRO la proposta di Regolamento Agri Marmiferi di Legambiente e CoDiCi che prevedeva, tra le altre innovazioni, proprio l’istituzione di un osservatorio dei prezzi del marmo, e questo solo pochi mesi fa in Consiglio. Nel merito della proposta della maggioranza rileviamo inoltre che, a differenza della nostra, la realizzazione dell’osservatorio sarebbe legata al nuovo Regolamento sulle cave, che l’amministrazione avrebbe dovuto proporre quasi un anno fa ma di cui ancora non si hanno notizie certe, tanto è vero che non è ancora arrivato, neppure in bozza, nella commissione consiliare competente.
Viste le premesse, abbiamo fondati timori che la versione della maggioranza sull’ osservatorio non si concretizzi in un utile strumento per individuare quale sia il valore reale dei materiali estratti, ma si risolva, per l’ennesima volta, in fumo gettato negli occhi alla cittadinanza. Accade infatti troppo spesso che le nostre istanze, evidentemente troppo valide in linea di principio per essere scartate a priori, siano oggetto di interventi chirurgici volti a depotenziarle o a stravolgerne la portata. Per concludere, stiamo valutando di rivolgerci al Prefetto per capire se le ripetute violazioni al Regolamento del Consiglio Comunale, compiute dalla maggioranza in forza della presunta sovranità dello stesso, siano effettivamente legittime oppure possano comportare sia un’alterazione delle regole democratiche di base che l’invalidità delle sedute.