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Lunedì 22 Luglio 2013 17:38
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Agri marmiferi: 8 anni fa la modifica al regolamento a sfavore dei cittadini

Apprendiamo che il Comune di Carrara in data 11 Luglio ha perso di fronte al Tribunale amministrativo della Toscana un ricorso presentato dalla ditta di escavazione Ferdinando Vanelli di Giorgio Vanelli s.r.l., inerente la cava 70 (Bettogli A) che ha una superficie per il 38% Bene estimato. L’azienda in questione in pratica ha ottenuto l’annullamento di fronte al TAR della delibera della Giunta Comunale n. 184 del 26.04.2012 avente ad oggetto il Contributo Regionale per l'anno 2012, previsto dalla Legge Regionale n. 78/1998. Secondo il Tar la Giunta non ha preso in considerazione la particolare situazione in cui si trova la ditta in questione (ma in realtà sono molte altre le aziende in questa situazione) che a causa della normativa di settore “è costretta” a cedere parte del materiale escavato al costo di produzione e non a quello di vendita (contrariamente a quanto previsto dalla Legge Regionale); queste condizioni che non sono di libera contrattazione, determinano, di fatto, una maggiore incidenza del prelievo.

 

Questo avviene per effetto del meccanismo previsto dall’art.15 del Regolamento degli Agri marmiferi: la ditta in questione coltiva la cava estraendo il prodotto ed acquisendone direttamente la metà che viene poi destinata alla vendita sul libero mercato, mentre è tenuta a cedere l'altra metà alla SAM al prezzo di produzione aumentato al massimo del 25%. Che cos’è questo meccanismo dell’art.15 del Regolamento degli Agri marmiferi? È il meccanismo introdotto dall’allora amministrazione Conti, quando, con la delibera n.61 del 21 Luglio 2005, il Consiglio Comunale riscriveva in toto questo e altri articoli, dando la versione ad oggi ancora in vigore del Regolamento. In soldoni, il nuovo testo dell’articolo 15, attraverso l’introduzione del cosiddetto socio esperto, permetteva il mantenimento delle cosiddette “rendite parassitarie”, quelle rendite per cui un co-concessionario, o altre situazioni che non stiamo qui a elencare, senza muovere un dito acquisisce la produzione delle cava “per un prezzo pari almeno al suo costo di produzione e che non ecceda il costo medesimo per oltre il venticinque per cento”.

 

Non ci resta quindi che ringraziare i “magnifici” che, in quella assolata giornata di Luglio di 8 anni fa hanno alzato la mano per dire che sì, quella era una buona e valida modifica del Regolamento, buona e valida per le imprese delle cave non certo per la cittadinanza. L’attuale vice-sindaco (oggi come allora) Vannucci non aveva potere di voto ma era relatore della proposta; votarono a favore il sindaco Conti, l’attuale consigliere Carlo Boni (oggi presidente della Commissione consiliare 7^, Sanità), Leonardo Buselli (oggi promosso a presidente della Commissione 3^, Urbanistica), Enrico Isoppi (oggi presidente della 1^ Commissione, Cultura) e Luca Ragoni (attuale Presidente del Consiglio comunale). Rendiamo invece onore ai consiglieri che, per i più vari motivi, hanno votato contro la proposta “suicida” del nuovo “Regolamento Conti”: Lanmarco Laquidara e Luciano Tonarelli (attuali vicepresidenti del Consiglio comunale) e Massimo Menconi (oggi Presidente della Commissione Marmo). I carrarini sanno quindi chi ringraziare per questo ennesimo regalo ai predoni del marmo, che rischia di tramutarsi presto nell’ennesimo prelievo dalle tasche dei cittadini.

 

Ultima modifica Lunedì 22 Luglio 2013 17:49

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