Carrara 5 Stelle

Sabato 08 Giugno 2013 11:56
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Marmo: costi pubblici e guadagni privati

Mala politica: le manutenzioni, i disagi e il degrado ambientale a carico della collettività. Uniti per uscire dal buio.


La mancanza di Politica con la schiena diritta e senza una visione del Futuro ha causato il dissesto socio economico della Città. Se ci fossero stati dei Cittadini Liberi al Potere, Carrara non si sarebbe mai indebitata a vita per una strada ad uso esclusivo degli industriali del Marmo. Le responsabilità vanno ricercate in primis nella Mala Politica passata e presente, nel disinteresse alla Cosa Pubblica da parte dei Carraresi e nella mancanza di una classe Imprenditoriale che dovrebbe agire nel rispetto dell’Art. 41 della Costituzione Italiana:

 

" L’ iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana ".

 

Come cittadini di Carrara siamo mortificati dalle lungaggini messe in atto dall’amministrazione comunale e dalle lobby del marmo per ostacolare un accordo rapido sugli agri marmiferi, dalla situazione disperata delle casse comunali sempre in rosso soprattutto per il gravame della strada dei marmi, e, non per ultimo, dalla spesa folle di svariati milioni di euro prevista per la pulizia dei ravaneti ai Ponti di Vara, importo che corrisponde a quasi la metà delle spese a bilancio, preventivate per l’anno in corso per gli interventi di opere pubbliche. Quelle sono situazioni di degrado ambientale causate dai lavori alle cave e non devono essere a carico della collettività.

 

Non osiamo immaginare, quali ulteriori tagli verranno applicati nel 2014 ad istruzione, cultura, turismo, sanità per poter far fronte ad una simile spesa, visto che sul bilancio del comune già grava un peso enorme, un costo che tutti i cittadini si sono dovuti accollare senza essere consultati: il costo della strada dei marmi, per la quale Carrara detiene il non invidiabile primato di seconda città più indebitata d’Italia. La replica di Assindustria alla proposta delle associazioni Ambientaliste mortifica il ruolo della buona imprenditoria e della buona politica e crea un clima di divisione. Oggi più che mai ci sarebbe bisogno di un confronto e collaborazione da parte di tutti i soggetti per evitare la catastrofe e per uscire dal buio.

 

 

Ultima modifica Sabato 08 Giugno 2013 12:11

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