Carrara 5 Stelle

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Il Movimento 5 Stelle Carrara si aspettava che il Comune perdesse una nuova occasione per ricercare e ottenere verità e giustizia sul caso dell’enorme terreno inquinato della ex Rumianca.

Il 28 Dicembre 2012 è stata presentata un interrogazione ed in perfetto stile Zubbani le risposte sono state deboli, evasive, e rimpallanti. Sulla richiesta di un aggiornamento sullo stato della bonifica, il Sindaco ha dichiarato che non ci sarà nessuna accelerazione perchè i tempi tecnici non lo permettono e quindi si mette tutto nelle mani dell'Arpat.

Rileviamo inoltre la totale ignoranza e superficialità da parte del Sindaco e del Vice-Sindaco sull'ipotesi che in quest'area, così come ricordano alcune inchieste giornalistiche, sia presente nel sottosuolo anche un residuo di un arsenale chimico bellico della seconda guerra mondiale.

Il Movimento 5 Stelle si attiverà su ogni fronte per accelerare la bonifica e per rendere pubblici i dati sullo stato di inquinamento delle acque e del terreno, ed una volta entrato in Parlamento, con la Portavoce capolista al Senato, si attiverà per ottenere i risarcimenti e la soluzione definitiva su quella che è una ferita ancora troppo grande per il nostro territorio.

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

Giovedì 20 Dicembre 2012 19:04

M5S Carrara invita i cittadini al FIRMA DAY

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Il MoVimento 5 Stelle per poter partecipare alle prossime Politiche 2013 ha bisogno della tua firma. Presentatevi con un documento valido nei seguenti banchetti:

 

Sabato 22 Dicembre 2012 dalle 11:00 alle 18:00 in Via Roma a Carrara (a lato Politeama)

 

Domenica 23 Dicembre 2012 dalle ore 11:00 alle 18:00 in Viale A. Vespucci a Marina di Carrara, inizio passeggiata porto di ponente.

 

Il MoVimento 5 Stelle è la sola forza politica composta da cittadini che si adoperano per i cittadini, vi aspettiamo numerosi.

 

 

 

 

‘’Le linee programmatiche sono appunto le linee guida di governo della città che l’amministrazione deve esporre al Consiglio Comunale. Secondo l’art. 22 dello Stuto del Comune il Sindaco deve presentare il documento al Consiglio entro 120 giorni dall’insediamento per cui, con un calcolo banale, considerato che l’attuale amministrazione si è insediata il 1 Giugno, doveva essere consegnato entro la fine di settembre.

 

Il senso di questo intervento non è certo quello di polemizzare con il ritardo, ma è necessario sottolineare che tale ritardo non può essere imputato ai tragici eventi alluvionali di Novembre. Tutti i consiglieri avevano manifestato la necessità di riservare alla presentazione delle linee programmatiche un Consiglio Comunale dedicato, in modo da favorire un ampia discussone con la partecipazione di tutti i consiglieri. Per questo motivo era stato concordato che fossero messe a disposizioni dei consiglieri con congruo anticipo, in modo da permettere a ciascuno di preparare con la necessaria attenzione il proprio parere.

 

Questo impegno è stato palesemente disatteso dall’amministrazione: le linee programmatiche sono state inviate tramite email solo nel pomeriggio di ieri, senza che nessuno si preoccupasse nemmeno di avvertire dato che non è affatto scontato che chiunque legga la posta elettronica tutti i giorni a tutte le ore. Riteniamo questo fatto una violazione palese delle regole democratiche di base in quanto la tutela delle minoranze politiche è un principio fondamentale a cui si ispira la nostra Costituzione.

 

Ricordiamo che l’opposizione rappresenta oltre il 40% dei carraresi e che chi amministra questa città governa anche in nome di quei cittadini che non l’hanno votato. Per questi motivi, auspicando che certi comportamenti non si ripetano più in questa sede, l’opposizione questa sera abbandona il Consiglio Comunale lasciando la maggioranza a discutere con se stessa.''

 

 

 

Giovedì 13 Dicembre 2012 18:06

Il coro muto della maggioranza sulle Cave

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Durante il Consiglio Comunale di mercoledì 12 il MoVimento 5 Stelle ha sollevato l’argomento “marmo”. Tema sentito da tutti gli schieramenti politici durante la campagna elettorale ma estremamente scomodo nel momento in cui si dovrebbe agire. La nostra mozione, respinta dalla maggioranza, chiedeva di riequilibrare il rapporto industriali/comune attraverso modifiche sostanziali al regolamento sulle cave. Si chiedeva infatti alla giunta di impegnarsi a modificare il regolamento comunale stabilendo la temporaneità delle concessioni (ad oggi di fatto perpetue) e che tali concessioni vengano regolarmente rilasciate mediante un'asta competitiva, secondo quanto prescrive la legge in materia.

 

Veniva chiesto inoltre di eliminare definitivamente qualsiasi riferimento ai beni estimati in quanto è vergognoso che alcuni industriali (8 cave in particolare) portino via i nostri monti senza versare il canone di concessione sulla base di un editto del 1750 (che fa riferimento alla situazione del 1730!) quando la legge mineraria del 1927, la legge regionale del 1995 e una sentenza della Corte Costituzionale affermano esplicitamente che gli agri marmiferi nel comune di Carrara appartengono alla collettività. Si chiedeva infine di portare all'attenzione del Consiglio Regionale tutte queste proposte in considerazione del fatto che la Regione sta programmando un intervento legislativo proprio sulle cave toscane.

 

Tutto questo si inserisce nel noto quadro nel quale i cittadini di Carrara, grazie ad una politica del marmo vergognosamente filo-industriale, possono beneficiare del non invidiabile risultato di vivere in uno dei Comuni più indebitati d'Italia. Di fronte alle nostre proposte, di innegabile valore per tutti i cittadini, nessun consigliere di maggioranza ha osato proferire parola, unica voce nel deserto quella di Scattina, autore di un intervento tutt'altro che banale, poi prontamente “sgridato” dal Sindaco con toni inaccettabili per una riunione democratica. Il presidente della commissione marmo Menconi (Rifondazione Comunista) si rendeva invece protagonista di un maldestro tentativo di portare la discussione su canali graditi all'amministrazione presentando un'ulteriore mozione e violando così palesemente il regolamento del Consiglio Comunale, mozione ritirata in seguito alle nostre proteste e alle considerazioni del segretario generale.

 

Tutto questo accadeva in assenza della diretta video via internet: infatti nella mattinata di mercoledì veniva respinta da tutti i capigruppo dei partiti di maggioranza (e non solo) la nostra richiesta di trasmettere anche noi in diretta streaming il Consiglio Comunale (come é sempre stato fatto) con la motivazione che il Comune si è dotato di un proprio sistema per trasmetterlo (chiesto da noi...). ''Purtroppo'' lo streaming del Comune, prima e durante i lavori del Consiglio, “per un caso fortuitissimo” era fuori uso. Abbiamo quindi chiesto, seduta stante, di fare noi la registrazione del Consiglio, in modo che chiunque potesse seguirlo, seppur non in diretta, ma il Presidente Luca Ragoni (PD) ha negato anche questa nostra ulteriore richiesta. Viene spontaneo il dubbio che avessero avuto paura di essere visti dai loro elettori mentre bocciavano una mozione che tutta la cittadinanza aspetta da decenni.

 

Per completare il quadro informiamo che al termine della seduta del Consiglio, “dietro le quinte” cioè nei corridoi del “Palazzo”, si poteva assistere alla “tirata d'orecchie” ancor più dura da parte di una fetta della maggioranza nei confronti del povero Scattina, reo di “aver cantato fuori dal coro muto”. Per la cronaca, al termine del teatrino,Scattina, pur condividendo le richieste della nostra mozione, si è allineato nel voto con la maggioranza. Ognuno può trarre le sue valutazioni in merito, i temi sono molto caldi, ma la popolazione Carrarese non é stupida!

 

 

 

Venerdì 07 Dicembre 2012 19:04

I risultati delle Parlamentarie premiano Carrara

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Il Movimento 5 Stelle di Carrara rende noto che tra le fila dei candidati per la Camera ed il Senato della Repubblica Italiana per le prossime elezioni politiche, nelle liste del Movimento 5 Stelle, saranno presenti - stante l'attuale legge elettorale - i nomi di cinque cittadini Carraresi. Eletti nei 4 giorni di votazioni via Internet conclusesi Giovedì alle 20.00, gli attivisti della circoscrizione Toscana hanno scelto come capolista per il Movimento 5 Stelle al Senato la nostra concittadina Laura Bottici ed a seguire altri quattro concittadini Sara Paglini, Andrea Raggi, Antonio "Blasco" Bonito e Carlo Baratta saranno nelle liste dei candidati.

 

Cinque cittadini attivi che in questi anni hanno dedicato tempo e fatiche a cambiare la storia di questa città. Ora daranno ancora di più, prestandosi al non poco gravoso sacrificio di fare da portavoce dei cittadini fino ai vertici politici, senza alcuna mira carrieristica e per questo noi tutti pubblicamente vogliamo esprimere loro gratitudine ed estrema fiducia. E' un evento di eccezionale importanza non solo perchè è la prima volta nel mondo che i candidati per il parlamento vengono scelti via Internet, ma anche perchè la scelta fatta da cittadini liberi e non dai segretari di partito ha premiato molto la nostra città, i cui attivisti hanno riportato un numero di preferenze inferiore in toscana alla sola città di Firenze.

 

Avere ben 5 candidati di Carrara in lista per il parlamento non è una cosa che capita di frequente, per questo auspichiamo che da ora in poi la stampa locale rispetti l'importanza di questi avvenimenti in tempo reale, dando spazio al Movimento 5 Stelle, ai suoi portavoce, alla sua crescita ed alle iniziative, come avrebbe già dovuto fare da tempo.

 

 

 

Giovedì 06 Dicembre 2012 21:08

Le cave sono dei carraresi

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Il Movimento 5 Stelle di Carrara presenterà al prossimo Consiglio Comunale una mozione che affronta le problematiche legate all’attuale Regolamento degli Agri Marmiferi ovvero quelle norme comunali che determinano il rapporto tra il Comune e gli industriali Questa materia costituisce per la nostra città un punto critico sotto molteplici punti di vista. Ad oggi infatti le imprese del settore lapideo costituiscono una fonte di lavoro e quindi di reddito per un buon numero di carraresi, se pur in calo continuo negli ultimi anni. A fronte di un innegabile ritorno economico consistente, tuttavia la nostra città deve subire i problemi che caratterizzano le attività estrattive.

 

E’ fondamentale intervenire sul regolamento per riallinearlo alla normativa vigente garantendo al contempo al Comune maggiori entrate per ragioni ovvie di equità e vista la precaria situazione finanziaria dell’ente. Proprio per limitare l'impatto delle esternalità negative il Comune si è sobbarcato l'onere della costruzione della ''Strada dei Marmi'', un investimento ingente per le finanze di una medio-piccola comunità. Inoltre le nostre montagne costituiscono una bellezza naturalistica unica per la varietà di specie animali e vegetali nonché una ricchezza inestimabile per qualità e quantità di acque potabili. L'attuale regolamento comunale degli Agri Marmiferi con cui sono stabilite le condizioni di sfruttamento delle cave di marmo deve essere rivisto in più punti.

 

Innanzitutto occorre ricordare come il RD 1443/27 e la LR 104/95 impongono che l'attività estrattiva sia esercitata tramite concessioni onerose e temporanee; quanto previsto dalle citate leggi, ribadito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.488/95, viene disatteso dall'articolo 9 del Regolamento, laddove si prevede che la durata delle concessioni sia di ventinove anni e sia ''rinnovata automaticamente''. Tali concessioni ad oggi non sono state neppure rilasciate in forma scritta. Vi è poi l'annosa questione dei ''beni estimati'' ovvero quelle cave o porzioni di cava per le quali gli imprenditori avanzano il diritto di proprietà e quindi di non versare il canone di concessione previsto dall'articolo 10 provocando un notevole ammanco per le casse comunali.

 

Tale diritto viene reclamato alla luce di un editto del 1700 che, oltre a essere ampiamente superato in forza delle leggi sopra richiamate, è espressamente dichiarato decaduto dalla succitata sentenza della Suprema Corte a far data dall'approvazione del regolamento comunale, cioè dal 29 Dicembre 1994. Inoltre il Consiglio Regionale ha in cantiere una modifica alla legge concernente l'attiva estrattiva. Alla luce delle considerazioni sopra esposte, chiederemo all’amministrazione:

 

1. Riportare a norma di legge il Regolamento per la concessione degli agri marmiferi comunali modificandone l'art.1nel rispetto di quanto espresso dalla Suprema Corte (proprietà pubblica degli agri marmiferi nel Comune di Carrara)

 

2. Riportare a norma di legge il Regolamento per la concessione degli agri marmiferi comunali modificando le previsioni dell'art.9 (temporaneità delle concessioni)

 

3. Rilascio in cartaceo di concessioni onerose mediante asta competitiva ad evidenza pubblica e temporaneità delle stesse 4. Intervenire presso il Consiglio Regionale, nelle fasi di revisione della LR 78/98, evidenziando le criticità sopra esposte.

 

 

 

Martedì 27 Novembre 2012 12:56

Agri marmiferi senza siparietti da talk show

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Strana situazione quella dell’IDV: mentre a Firenze va a braccetto col PD per stendere una nuova legge sulle cave (che potrebbe togliere quella potestà legislativa di cui il Comune di Carrara ha sinora goduto), a Carrara assistiamo a siparietti degni dei peggiori talk show. L’argomento? Sempre il solito: i beni estimati e quindi ancora si tratta di cave (stavolta solo quelle di marmo). Da una parte la consigliera IDV che si agita accusando (a ragione) le amministrazioni (targate PD) di aver stravolto il regolamento degli agri marmiferi favorendo gli “industriali” delle cave (basti pensare alla previsione di concessioni per 29 anni con rinnovo automatico), dall’altra il vicesindaco PD che “rinfaccia” l’inadeguatezza del primo regolamento degli agri a firma Fazzi-Contigli approvato nel 1994 con il voto della stessa consigliera IDV allora schierata tra i banchi della maggioranza; il tutto condito dall'infuocata reazione del dirigente al settore marmo Tonelli che si inalbera di fronte alle accuse di collusioni tra amministrazioni comunali e industriali.

 

Del resto è sufficiente visitare il sito del Comune per verificare che parte degli assessori ha incarichi o interessi più o meno diretti nel settore lapideo, a cominciare proprio da quello al marmo per finire con quello al bilancio. Chi ha torto, chi ha ragione? Nessuno dei due e infatti ad oggi la comunità di Carrara continua a trarre svantaggi e problemi da quella che dovrebbe essere invece una ricchezza per tutta la città. Il regolamento del 1994 Fazzi-Contigli esplicitava, all'articolo 1 e all'art.12, di fatto l’esistenza dei cosiddetti “beni estimati” cioè di agri marmiferi di proprietà privata su cui il Comune di Carrara non poteva esercitare la potestà concessoria e che pertanto sono attualmente totalmente esenti dal versamento del canone di concessione, con un evidente danno per le casse comunali. Ma è pur vero che le amministrazioni comunali successive si sono ben guardate da apportare le modifiche, a termini di legge, che consentissero il superamento dei “beni estimati”, un retaggio di tipo feudale che non ha nessuna ragion d’essere, oggi come ai tempi del Regno d’Italia, oltretutto privo di documentazione scritta che attesti tale diritto decaduto da secoli.

 

È per questo che il MoVimento5Stelle Carrara sta lavorando ad una revisione complessiva del “Regolamento per la concessione degli agri marmiferi comunali” nei termini delle leggi vigenti, senza strepiti, senza demagogismi e senza fini deviati, ma con le difficoltà del caso, per ripristinare la potestà comunale e trasformare il marmo da problema a risorsa per la collettività.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato 24 Novembre 2012 13:06

Mozione per la gestione dei tributi locali

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Il Movimento 5 stelle ha presentato al Consiglio Comunale odierno una mozione volta a orientare l'amministrazione nella gestione dei tributi locali. Il prossimo anno verosimilmente Equitalia Spa cesserà di riscuotere le tasse per conto degli enti locali lasciando un vuoto che deve essere colmato. Purtroppo come spesso accade nel nostro paese la normativa non è in grado di assicurare un adeguato supporto non solo alle attività degli enti, ma soprattutto alle necessità dei cittadini. La nostra visione di come dovrebbe essere la città in cui viviamo ci ha spinto a chiedere alla Giunta e al Sindaco di internalizzare quanto più possibile il processo di riscossione dei tributi.

 

Questa funzione pubblica è essenziale sia per il buon andamento del Comune, vista la preoccupante situazione finanziaria, sia per dare ai cittadini un interlocutore molto più vicino alle loro necessità di quanto non può esserlo un concessionario privato. Ovviamente questa scelta presenta delle difficoltà ma soprattutto numerosi punti di forza: innanzitutto ci sarebbe la possibilità di un maggiore controllo e la possibilità di gestire le procedure in modo elastico ed adattabile alle esigenze che potrebbero emergere in corso d’opera. Inoltre si creerebbero figure professionali interne altamente specializzate, con ritorni positivi in termini di efficacia ed efficienza dell’attività amministrativa dell’ente. Affidare il servizio all'esterno potrebbe rivelarsi palesemente antieconomico e costoso per i cittadini considerando il probabile assoggettamento ad IVA delle prestazioni offerte dagli operatori privati.

 

In un quadro normativo scomposto non è possibile delineare oggi una soluzione definitiva ad una questione fondamentale. Quello che poteva e doveva essere fatto, a nostro avviso, era quello di prendere una posizione di indirizzo, consci comunque di dover affrontare una situazione dinamica ma con un filo conduttore preciso; inoltre era necessario chiedere al Sindaco di adoperarsi presso Anci affinché spinga il governo a intervenire questa volte in modo esaustivo. Mentre l'opposizione si è schierata in modo compatto a favore della nostra proposta la maggioranza ha mostrato ancora una volta tutta la sua miopia e mancanza di coraggio; ci siamo trovati di fronte ad un muro eretto attorno alle incertezze normative e alle difficoltà ad invitare la giunta a imboccare questo percorso.

 

Motivazioni deboli, tanto è vero che hanno deciso di non leggere il documento del tutto inconsistente sia sotto un profilo politico sia come impatto pratico, che avevano depositato in risposta alle nostre istanze. Preso atto del rifiuto odierno del Consiglio ma consapevoli delle nostre posizioni, torneremo sull'argomento appena i tempi tecnici lo permetteranno.

 

Leggi il testo della mozione

 

 

 

 

 

 

 

In Italia il 70% dei comuni è ad elevato rischio idrogeologico e a rischio di frane. Per capire che questa è la realtà, in effetti, non servirebbero percentuali ed analisi ben precise, perché questa è una convinzione che ognuno di noi ha già, basta andare in Rete o, se volete, accendere una TV, per rendersi conto che tutta l' Italia anche in questi giorni è stata messa in ginocchio da alluvioni e fango. Questa situazione è dovuta solo in parte alla peculiare morfologia italiana, perché su questa grava una scellerata azione di governo del territorio: si continuano ad impermeabilizzare fette sempre più ampie di suolo, con la cementificazione, le reti di canali e le fogne sono obsolete, si tagliano i fondi per la prevenzione, si tagliano alberi, non vi è un' azione di controllo capillare, i corsi d’acqua non vengono accuratamente puliti e così via.

 

Si interviene solo in situazione di emergenza conclamata, con modalità militaresche, cercando di riparare l’irreparabile. Quello che forse non tutti sanno, è che sarebbe possibile mettere in sicurezza il territorio ed eliminare le situazioni di elevato rischio. Questo ovviamente richiede soldi, molti soldi, ma non così tanti da risultare impossibile. Secondo alcune stime per mettere in sicurezza il rischio frane su tutto il territorio nazionale, occorrerebbe una cifra nell’ordine di 5 miliardi di euro, cioè la metà di quanti se ne stanno stanziando per la nuova autostrada “Romea” (Mestre – Civitavecchia). E allora si capisce che non è una questione di fatalità, che la sfortuna non c’entra nulla, ma è tutta una questione di scelte, di come vengono spesi i NOSTRI soldi, di cosa viene considerato prioritario e di cosa invece no.

 

E’, cioè, una questione puramente politica. Si punta tutto sulle così dette grandi opere: TAV, ponte sullo stretto, autostrade, porti, trafori e non rimangono che le briciole per quella rete di interventi che dovrebbe servire per la protezione dei cittadini. A questo punto, essendo una questione politica, sarebbe facile - oltreché giusto, ed anzi auspicabile - prendersela con i governi e con le persone che hanno governato gli ultimi 20 anni, ma in questo momento abbiamo urgenza di concentrarci sul nostro territorio. Se nelle considerazioni appena fatte si sostituisse la parola “Italia” con “Carrara”, ci renderemmo conto che in casa nostra valgono esattamente le stesse considerazioni fatte per il territorio nazionale e che la politica di gestione del territorio è esattamente la solita. Anche qui si interviene solo dopo l’emergenza, cioè senza una reale pianificazione (e con i rischi che questo comporta) e anche qui, si è investito in misura massiccia sulle grandi opere.

 

Non ci sentiamo in questo momento di puntare il dito sulle tragedie, ma ne prendiamo nota, consapevoli che le responsabilità a tutti i livelli siano ormai sotto gli occhi di tutti. Battilana, Bonascola, Marina, Miseglia e Fossone, solo per citare le zone più interessate, sono state duramente colpite a causa del maltempo e dell'incuria nella gestione e nella manutenzione del territorio. Inoltre nell’area tra l’autostrada, viale Galilei e via Bertoloni, ogni due ore di pioggia si allagano cantine e garage, i giardini si trasformano in laghetti, e nonostante la rete fognaria sia da decenni palesemente inadeguata, si insiste con nuove costruzioni, caricando ulteriormente la rete e rendendo ancora più impermeabile il suolo. Mettere in sicurezza le zone a rischio di frane, costruire strade sicure, adeguare le reti fognarie, monitorare torrenti e canali, tenere puliti gli alvei, creare bacini di sfogo e soprattutto pianificare questi interventi in modo da poter lavorare in situazioni di sicurezza e prima delle emergenze, lo sappiamo tutti …costa.

 

Questi interventi debbono essere intrapresi con grande attenzione e capacità tecnica, senza lasciare nulla al caso. Non possiamo più tollerare opere approssimative e peggio ancora realizzate con superficialità. Quello che ci chiediamo è come mai ai piedi delle Apuane per queste cose mancano sempre i soldi, ma i finanziamenti per waterfront, per impianti di CDR, porti, gallerie, Trafori del Monte Tambura, si trovano sempre... Occorre, lo ribadiamo, una presa di coscienza forte. Di fronte al prossimo amministratore che proporrà una grande opera (la TAV, il ponte sullo stretto, il traforo della Tambura) o un aumento della superficie cementata, questa volta e finalmente si risponderà a gran voce che la vera priorità è la difesa del territorio dal rischio idrogeologico.

 

Riteniamo che il prossimo piano urbanistico debba necessariamente avere come priorità la difesa del nostro territorio. Ricordiamo poi che il suolo è un bene comune e risorsa non rinnovabile che esplica funzioni e produce servizi ecosistemici, così come lo definisce il Forum Italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. Anziché rendere edificabili, cementificare e impermeabilizzare le ultime zone libere del Comune, è bene avere idee e politiche nuove, capaci di guardare al futuro di tutto il territorio. - Chiediamo all'amministrazione che risponda anche al Censimento del cemento richiesto dal Forum Italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. - Chiediamo all'amministrazione cittadina di esercitare presso il governo la pressione necessaria per ottenere un rinvio delle prossime scadenze fiscali, esenzione dell'ultima rata IMU per tutte le attività che sono state colpite dall'alluvione. - Chiediamo a questo consiglio di donare interamente il gettone di presenza, visto che il Comune sta attivando un conto corrente bancario per accogliere le donazioni destinate ai cittadini danneggiati.

 

Infine, anche per tutti quei cittadini rispettosi della legalità, chiediamo che sia potenziato il settore urbanistico che si occupa di abusi edilizi, al fine di censire più celermente le irregolarità e chiederne la demolizione. Un pensiero e un ringraziamento a tutti i cittadini volontari e operatori che hanno reagito in modo esemplare e che si sono prodigati in questa giorni difficili, per limitare i danni e riportare al più presto e per quanto possibile alla normalità le zone colpite.

 

Domenica 18 Novembre 2012 20:54

No ai circhi con animali

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Meetup Carrara

Il moVimento 5 stelle Carrara presenterà una mozione in consiglio comunale

 

Il MoVimento 5 stelle Carrara, intende presentare una mozione in consiglio comunale per impedire l'attendamento dei circhi con animali esotici, come hanno già fatto diversi comuni italiani (quali ad es. Faenza, Velletri, Cagliari, Fiumicino e molti altri), mentre tanti altri si stanno preparando ad agire in tale direzione). L'iniziativa vuole sollecitare anche una normativa italiana che aderisca al crescente comune sentire dei cittadini verso un'etica del rispetto degli animali.

 

Tale mozione aderisce di fatto anche alla Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali che già nel 1978 dichiarava nell' art. 4: “ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; ogni privazione di libertà anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto” e all’art. 10 “nessun animale deve essere usato per il divertimento dell’uomo; le esibizioni di animali e gli spettacoli che utilizzano degli animali sono incompatibili con la dignità dell’animale".

 

Secondo un’indagine svolta dalla LAV nel 2010 in Italia sono attivi circa 100 circhi con animali stimando circa 2 mila animali reclusi, le cui inaccettabili prassi di addestramento, sfruttamento e prigionia sono facilmente reperibili in rete. Oltre a ciò, ricordiamo una serie di incidenti avvenuti a causa della presenza di animali nei circhi: un elefante scappato a Torino, 4 persone ferite da grandi felini, un domatore di 70 anni ucciso dalle tigri nel 2000 e un altro di 24 ucciso nel 2006, quando anche il figlio della circense Moira Orfei, Stefano Nones, fu aggredito dalle “sue” tigri e rischiò una gamba. Nones inoltre fu nuovamente aggredito da una tigre nel dicembre 2006.

 

Il MoVimento 5 stelle Carrara trova inammissibile lo sfruttamento di esseri viventi a scopo di lucro e dunque che i circhi con animali abbiano accesso al Fondo unico per lo spettacolo (FUS), il meccanismo utilizzato dal governo italiano per regolare l'intervento pubblico nei settori del mondo dello spettacolo (cinema, teatro, musica, etc), grazie al quale sopravvivono nonostante il decrescente interesse per le esibizioni di animali violati. Per concludere vorremmo informare la cittadinanza carrarese che per tutto il periodo di insediamento del Circo Royal ovvero dal 16 al 25 novembre, si terranno presidi di protesta nella zona adiacente organizzati da associazioni animaliste attive sul territorio.

 

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