Carrara 5 Stelle

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Comunicati stampa (452)

Martedì 17 Novembre 2015 20:00

Acqua: Minimo Garantito. Che fine ha fatto?

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Daniele Ghiotti

Il 31 marzo 2015 il Consiglio Comunale approvò all'unanimità un Ordine del Giorno del MoVimento 5 Stelle: con esso si impegnava il Sindaco a procedere presso Gaia SpA affinché si introducesse nel regolamento tariffario del Servizio Idrico il "Quantitativo Minimo Garantito", per poi riferire in Consiglio Comunale le azioni intraprese ed i risultati ottenuti.

 

Il "Quantitativo Minimo Garantito", ricordiamo, prevede l'erogazione di 50 litri di acqua, al giorno e per persona, totalmente gratuiti e senza nessun onere a carico dei cittadini, che sono fin troppo subissati dalle onerose bollette di Gaia SpA.

 

Non ci siamo dimenticati di tutti gli atti che abbiamo portato in Consiglio, approvati anche dalla maggioranza ma finiti nel dimenticatoio.

 

Faremo di tutto per ricordarli a questa Amministrazione "smemorata", affinché vengano portati a termine, uno per uno. È naturale quindi chiedersi quali interessi abbia a cuore il nostro Primo Cittadino visto che, in base a quel che sappiamo, non si è mai fatto carico di rispettare questo atto, e mai lo ha portato in discussione nelle sedi opportune di Gaia SpA.

 

Pertanto invitiamo nuovamente il Sindaco a rispettare gli impegni che il Consiglio Comunale gli impone e gli affida, e a tenervi fede, soprattutto nel rispetto dei cittadini carraresi.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

>> QUI l'atto presentato dal M5S Carrara e approvato all'unanimità

 


Lunedì 16 Novembre 2015 10:20

Sì ai ponti no al cemento

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Daniele Ghiotti

Apprezziamo l’onestà intellettuale del prof. Seminara, che ha snocciolato i dati dei flussi delle piene, non altrettanto la scaltrezza della politica regionale e locale che, per farsi perdonare un crollo causato dalla sua politica scellerata subito ricorre a nuovo cemento. L’assessore regionale ha promesso altri milioni di euro per il Carrione, ma noi vorremmo sapere a cosa sono serviti gli oltre 60 milioni di euro spesi negli ultimi 10 anni. Lo studio in questione divide il fiume in 3 zone: la parte valliva, quella del centro storico e quella montana: è ormai chiaro che lo studio, in realtà, ha interessato solo le prime due e non quella più problematica, in quanto causa di tutti problemi a valle.

 

Quali sono i motivi che hanno spinto la presentazione dello studio sul Carrione privo della parte montana? Il primo motivo è chiaro, non intralciare chi gode dell’oro bianco; il secondo dimostrare che senza demolire e ricostruire non esiste sicurezza. Come si vede è il partito-azienda che decide le priorità che altro non possono riguardare se non il guadagno delle aziende stesse.

 

In realtà lo studio dell’asta del Carrione nasce “taroccato”, lo dimostrano le affermazioni contrastanti del prof. Seminara e del sindaco: il primo ha affermato, in consiglio comunale, che lo studio sulla zona a monte non è ancora terminato, il secondo afferma che giovedì (12/11) pensa di ricevere la relazione finale del professore: dubitiamo che il prof. Seminara, in consiglio si riferisse a termini di soli 3 giorni!

 

Se ci fermiamo qui è evidente la necessità di demolire i ponti facendo la felicità del partito del cemento; se invece alziamo lo sguardo, ci rendiamo conto che stiamo scontando l’ennesimo scippo delle ultime scellerate amministrazioni. Che senso ha demolire un ponte appena costruito, allarghiamo semmai il fiume dove è possibile, restituiamogli quelle aree che gli sono state sottratte, come gli ex lavatoi di Caina o l’area del Fiorino, tanto per citare due esempi.

 

È del resto inconcepibile che una città che ha attivato il “museo diffuso” nel suo centro storico, vada ad abbattere dei ponti storici, dei componenti cioè del museo diffuso stesso; demolendoli si viene a togliere non tanto un pezzo della sua storia, ma un pezzo stesso della sua sopravvivenza economica legata al turismo storico-culturale, e stiamo parlando di una città che da oltre duemila anni scava marmo e che quindi di patrimonio storico oggi ne avrebbe in abbondanza se non fosse stato sprecato e gettato nel nulla. Restituiamo quindi l’alveo ai rami montani del Carrione, oggi invaso dalle strade comunali, smettiamo di realizzare canali di cemento, che hanno come scopo far felice il solito partito velocizzando a dismisura le acque piovane, allarghiamo il Carrione nei tratti in cui è possibile farlo senza dover abbattere nulla, aumentiamo la superficie boscata al monte, riattiviamo l’agricoltura di collina: sono tutte metodiche che permettono di spendere soldi salvaguardando la città e i suoi ponti e permettendo di fare affari (anche se piccoli) a molti anziché ai soliti noti.

 

È con la consapevolezza di una nuova resilienza che restituisca una nuova sicurezza e dia valore a ciò che abbiamo che ci candidiamo al governo di questa città.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 


Mercoledì 11 Novembre 2015 10:13

Relazioni tecniche sul Torrente Carrione

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Daniele Ghiotti

 

Dal consiglio comunale del 09 Novembre 2015, durante il quale si è data parola agli esperti di Toscana e Liguria convocati al capezzale del dissesto idrogeologico della nostra città, un dato emerge in maniera prepotente: la situazione del Torrente Carrione è gravissima. Non si tratta di una novità, ma della conferma di un sentimento comune tra i cittadini: il Carrione è una bomba d'acqua ad orologeria e ciò che l’ha resa tale è l’antropizzazione del territorio, cioè l’attività umana.

 

Se questo intervento umano ha radici lontane, come ha ribadito il Prof. Seminara, è anche vero che in epoche recenti il dissesto del territorio non solo non è stato governato, ma anzi vi si è data una notevole accelerazione. Lo studio del professore dell’universtà di Genova rileva infatti come praticamente tutte le opere costruite per contenere il fiume “al piano” negli ultimi 15 anni, siano da demolire o rifare perchè costituiscono un grave pericolo. Qui gli esempi sono numerosi: si va dai ponti di via Menconi, via Covetta e via Stabbio, rifatti recentemente, agli argini realizzati pochi anni fa di cartapesta, passando per una miriade di interventi più piccoli.

 

Vale a dire che sono stati spesi in questi ultimi anni milioni e milioni di euro con il risultato di mettere in pericolo la città.

 

Di fronte a questo dato, la prima cosa che ci viene in mente è se la procura non vi ravvisi una qualche ipotesi di reato in questa mala amministrazione.

 

La seconda cosa che ci viene in mente è legata alla notizia portata dall’Assessore Frattoni secondo la quale il Carrione rientra tra le priorità della Regione Toscana e quindi verranno stanziati tutti i fondi necessari. Questa è di per se una buona notizia, ma perché si trasformi in buoni atti e non in ulteriori pericoli, bisogna che questi fondi non facciano la stessa fine di quelli degli ultimi vent’anni.

 

E perchè non facciano la stessa fine bisogna che non siano gestiti nelle stanze segrete degli stessi partiti di sempre. Abbiamo bisogno quindi del coinvolgimento della popolazione nelle decisioni che verranno prese in questa fase, con qualsiasi sistema di partecipazione possibile. Abbiamo bisogno di massima trasparenza, con una pubblicazione online di tutti i progetti e di tutti i dati disponibili. Abbiamo bisogno che i lavori siano appaltati con gare europee, affinchè i lavori non finiscano per essere fatti dall’amico dell’amico. In questo senso ci auguriamo che la suddivisione in 18 “aree di intervento” dei lavori ipotizzata dai tecnici della regione, non preluda a gare di appalto/spezzatino che eludono la sorveglianza delle gare d'appalto europee. Dagli errori dovremmo pur imparare qualcosa prima o poi.

 

Il Movimento 5 Stelle è già allo studio delle relazioni, con l’ausilio dei propri tecnici e di tutti i tecnici con competenze specifiche che vorranno dare un contributo. Aspettiamo quindi il completarsi della relazione e soprattutto che si valuti bene la parte a monte di cui troppo poco si è parlato anche se costituisce la fonte primaria del dissesto, per esprimere un parere definitivo, ma da quello che si è visto ci sembra che manchi una visione d’insieme del territorio.

 

Non certo per demerito del Prof. Seminara, che sta svolgendo quanto richiesto, ma ci saremmo aspettati che l’amministrazione studiasse il territorio nella sua complessità, ad esempio considerando anche il Parmignola, esondato nel 2012 procurando moltissimi danni, che è un attore non trascurabile, così come lo è il sistema fognario, così come lo sono i diversi livelli di strade e manufatti che creano dighe e sbarramenti al deflusso delle acque (ricordiamo che il 5 novembre 2014 mezza Marina di Carrara era già sott’acqua ancor prima che il Carrione esondasse).

 

Serve inoltre una rete di indagini approfondita sulle quantità delle terre che dai ravaneti scendono a valle: ci saremmo aspettati un'indagine sul livello della falda su tutta la piana di Carrara, che molto preoccupa i residenti; ci saremmo aspettati anche una serie di analisi chimiche sui terreni raggiunti dall’esondazione l’anno scorso per capire quali sostanze ha portato il fiume, ma… di tutto questo pare che non ci sia traccia: tutto ciò ci fa temere che si stia perdendo una grande occasione. Con l’aiuto di tutti ci batteremo perché questo non accada fino a che non sia finalmente messa in sicurezza la Città.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 


Martedì 08 Settembre 2015 23:44

Assindustria risponde al sindaco

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Daniele Ghiotti

È straordinario leggere sui più diffusi quotidiani locali i titoli relativi alla recente nota di Assindustria in risposta all’invito del sindaco al confronto in tema di marmo. Entrambe le testate parlano in positivo, di apertura l’una, di mano tesa l’altra da parte di Assindustria.

 

Ci permettiamo di dire che tale lettura appare molto superficiale, forse legata all’incipit della nota, perché, se la leggiamo con un briciolo di attenzione ci accorgiamo che da parte di Assindustria non c’è nessuna apertura, anzi un’arroganza che merita ben altra risposta da parte della pubblica amministrazione che deve garantire imparzialità e correttezza nella gestione di un patrimonio pubblico e quindi di tutti.

 

I gattopardi locali scrivono: “l’Associazione Industriali conferma la più ampia e fattiva disponibilità a riprendere il confronto con l’amministrazione comunale e più in generale con la Regione, per la gestione del settore marmo”. Detto così, in effetti, vien da pensare che Assindustria voglia farsi parte attiva rispetto a quanto previsto dall’art.11 comma 1 della legge 241/90: “In accoglimento di osservazioni e proposte presentate a norma dell'articolo 10, l'amministrazione procedente può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, e in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale ovvero in sostituzione di questo.” Sottolineiamo la finalità del pubblico interesse.

 

In realtà la posizione di Assindustria è ben diversa, è semplicemente legata alla sua volontà di “dettar legge”, non solo a livello locale, ma pure in Regione (e già sappiamo quale peso abbiano avuto gli escavatori del marmo sul testo finale del PIT). Vediamo perché.

 

Afferma Assindustria: “Nessuna preclusione dunque, per un sistema di tassazione all’insegna di equità, ragionevolezza e trasparenza, tenendo conto ovviamente anche dei canoni applicati fuori dal distretto apuo-versiliese e di quelli che, più in generale, vigono per le attività estrattive nel resto del Paese.”

 

Innanzitutto è bene ricordare ai signori che loro sul marmo non pagano alcuna tassa, piuttosto un affitto dovuto come qualsiasi inquilino che utilizza beni altrui. Equità, ragionevolezza e trasparenza sono tre parole che dovrebbero garantire il buonsenso, la correttezza, forse anche la liceità della proposta di Assindustria, ma così non è, dato che bisogna tener conto dei canoni applicati fuori dalla realtà carrarese, non solo apuana ma pure italiana: come dire non accettiamo di pagare canoni più alti non solo di chi estrae travertino, alabastro, portoro, ma anche di chi estrae sabbia, argilla finanche torbe. Un modo, come dire, di negare la storia del marmo di Carrara, la sua notorietà, la sua ricercatezza negli edifici e nelle piazze sparsi per il mondo. Colpa nostra se abbiamo il marmo più appetito dalle multinazionali del carbonato di calcio, da scultori come Michelangelo o per gli edifici più lussuosi in ogni latitudine? Del resto sono proprio gli industriali che propugnano il libero mercato e libero mercato significa che più un prodotto è richiesto e più il suo prezzo sale e come sale per l’“utente finale”, perché non dovrebbe salire a favore di chi quel bene lo detiene e lo dà in concessione?

 

Ma la gattopardiana Assindustria non si ferma qui: come si fa a dire che “il sindaco sembra mettere al centro della ripresa del confronto anche il nodo dei beni estimati” quando il sindaco stesso afferma “Tranne che sui beni estimati e sulla determinazione delle nuove tariffe dove non c’è margine di discussione…è necessario un confronto”; forse ad Assindustria non capiscono l’italiano? O forse vogliono volutamente stravolgere il senso delle parole del sindaco?

 

Per venire all’arroganza di cui parlavamo prima, questa è sottesa al tema dei beni estimati “nessuna associazione può pensare di negoziare quello che le imprese ritengono un proprio diritto reale e che non rinuncerebbero in nessun caso a difendere con tutti gli strumenti legali a disposizione, esattamente come farebbe qualunque persona per le proprie proprietà acquisite con regolari contratti notarili.” Non stiamo a ribadire ciò che già più volte abbiamo detto sull’inesistenza dei beni estimati basandoci sull’editto di Maria Teresa, sulla legge mineraria del ’27, sulla legge regionale del ’95 e sulla sentenza della Corte Costituzionale sempre del ’95. Se ci sono atti notarili che riportano le proprietà degli agri marmiferi, li tirino fuori in tutta la loro sequenza temporale: si vedrà che a un certo punto salterà fuori il trucco.

 

Conclude poi Assindustria con la perentoria affermazione “i dubbi sui beni estimati siano sciolti non nel tavolo tra Comune e Associazioni… ma dai giudici deputati”; intanto, a scanso di equivoci, hanno mandato in avanscoperta il governo nazionale, loro si riservano le energie per i prossimi ricorsi in caso di sconfitta.

 

Certo che sono proprio strani gli escavatori del marmo, continuano a rivendicare come private delle proprietà pubbliche oggi che hanno paura di doverle restituire alla collettività, ma non hanno fatto nessun ricorso quando il 21 Novembre 2001 (era l’epoca di Segnanini, il primo “smantellatore” del Regolamento comunale degli agri marmiferi) il Consiglio Comunale di Carrara deliberava lo Statuto comunale che, nell’art.2 degli ELEMENTI COSTITUTIVI recita: “I bacini marmiferi, inscindibilmente legati alla storia e all’economia, sono patrimonio indisponibile della comunità carrarese e come tali sono gestiti dal comune, tutelati e valorizzati nell’interesse collettivo presente e futuro; le concessioni per lo sfruttamento degli agri marmiferi sono temporanee ed onerose.”. Non solo gli agri marmiferi, addirittura i bacini sono patrimonio indisponibile.

 

Se questa è la mano tesa o l’apertura di Assindustria!

MoVimento 5 Stelle Carrara

 


Domenica 06 Settembre 2015 09:59

Richiesta di Referendum sul PRP

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Daniele Ghiotti

Il MoVimento 5 Stelle di Carrara informa che per l'ultimo consiglio comunale è stata protocollata la richiesta di un Referendum sul nuovo Piano Regolatore Portuale.

 

La parola ai cittadini è essenziale e deve essere sempre garantita, soprattutto quando sono in approvazione da parte dell'Amministrazione Comunale progetti così imponenti, importanti e sensibili.

 

Ribadiamo questa necessità alla luce delle ultime novità dato che, grazie alle segnalazioni di un cittadino, abbiamo appreso la notizia che l'Autorità portuale ha in progetto di realizzare all'interno del porto di Carrara un’area di stoccaggio dedicata ai rifiuti anche pericolosi: siamo sicuri che non sia questo ciò che vogliono gli abitanti del nostro Comune.

 

Ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di poter esprimere cosa pensa del progetto, così come è stato concepito dalla nostra Amministrazione, e se tale progetto sia veramente essenziale e prioritario per lo sviluppo turistico ed economico della nostra città.

MoVimento 5 Stelle Carrara

 


 

 

Leggendo il Rapporto Economia 2015, dell’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa - Carrara, si evince quanto pesantemente in calo sia l’andamento dei traffici nel nostro porto. Nel 2013 lo scalo ha perso il 45% dei propri traffici complessivi, nel 2014 è stato perso un ulteriore 7,3%, nei primi mesi del 2015 si registra una ulteriore pesante perdita dei traffici nell’ordine del 10-15% (in soli cinque mesi).

 

In pratica, oltre ai cali intorno al 2008 che potevano forse essere imputati al crack finanziario che ha colpito i mercati di tutto il mondo, il nostro porto, negli ultimi anni sta continuando a movimentare sempre meno merci.

 

Da una parte questi dati, dall’altra il progetto di raddoppio del porto industriale, una grande opera da 400 milioni di euro. Perché, al netto delle informazioni mediatiche che parlano soprattutto di porto turistico e waterfront, stando ai documenti e a quanto emerso dal dibattito nelle commissioni riunitesi il 5 Agosto presso la Porth Authority, l’unico progetto prospettato concretamente è di fatto un raddoppio del porto industriale/commerciale. Per quanto riguarda il porticciolo turistico, stando alle parole del capo progettista, è un progetto di respiro ventennale i cui finanziamenti ancora non ci sono e andrebbero poi trovati tra i privati (altri 100 milioni di euro), quindi di fatto niente di ancora operativo.

 

Quindi al netto della propaganda il nostro porto industriale si può rappresentare come una grande casa mezza disabitata, i cui ultimi inquilini stanno sempre più velocemente trasferendosi altrove e di fronte a questo fuggi fuggi noni ci viene in mente niente di meglio che fare un enorme debito per ampliarla. Geniale.

 

Siamo altresì consci della sete di lavoro della nostra città e facciamo nostre le preoccupazioni lanciate da alcune categorie di fronte all’immobilismo della nostra amministrazione, ma anche volendola guardare dal punto di vista del cosiddetto “sviluppo enconomico”, questa proposta non sta in piedi.

 

Cosa fare quindi? nel suddetto rapporto dell’I.S.R. c’è già contenuta la risposta, vi si legge infatti:

 

“..riscontriamo che la componente economica che concentra la parte più consistente della produzione ed occupazione locale è quella dei servizi di alloggio e ristorazione, che vale quasi il 40% del totale del comparto [della economia del mare]. Seguono le filiere della cantieristica e nautica da diporto..”

 

La maggior parte dell’occupazione che arriva dal mare già oggi può quindi essere in qualche modo ricondotta al turismo (che sia di affari, vacanziero o legato alla nautica da diporto). E’ qui che a nostro parere dovremmo, finalmente, puntare tutto. Non vediamo quindi il bisogno di una grande opera di raddoppio dello spazio del porto industriale e commerciale, casomai si dovrebbe ragionare alla realizzazione di un porto turistico all’interno degli spazi esistenti del porto, possibilmente a ponente, dove può essere messo in stretto contatto con le attivittà ricettive sostenendo quelle esistenti (ricordiamo che in centro a Marina di Carrara c’è stata una moria degli ultimi storici alberghi) e se possibile stimolandone nuove aperture. Realizzando quindi - finalmente - una passeggiata sulla diga foranea che diventerebbe così uno snodo che unisce il centro turistico nautico con le attività commerciali del centro di marina e con le attività balneari. Un sogno? Certo le difficoltà di una simile progettazione non mancherebbero, ma sarebbero comunque piccole cose confronto alla mastodontica grande opera di raddoppio del porto industriale, considerati anche i problemi idraulici di un intervento alla foce del Lavello e del Carrione.

 

Già perchè la grande opera di cui abbiamo DAVVERO bisogno è mettere in sicurezza questo territorio, lo abbiamo visto tutti l'11 novembre 2012, il 28 novembre 2012, il 26 luglio 2014 (chi si ricorda più che qualcuno fini sott’acqua anche l’estate scorsa?) il 5 novembre 2014, solo per limitarci agli ultimi tre anni. La mattina del 10 Agosto siamo stati ad un passo da un'altra, drammatica, dimostrazione. Per affermarlo non servono i numeri, i millimetri, veloctà della raffica, eccetera... lo abbiamo visto tutti con i nostri occhi, ancora 10 minuti e finivamo di nuovo sott'acqua. Dopo le ferrovie, le province prima di SP e poi di MS, dopo i cambiamenti climatici, questa volta dicono che sia colpa dei pini.. ciascuno qui tragga le proprie conclusioni sulla credibilità della Amministrazione.

 

Qui è tutto da rifare, strade con pendenze sbagliate, incroci rialzati che creano dighe, reti fognarie inesistenti, canali tombati, argini di cartapesta. Con 400 milioni di euro cosa si potrebbe fare? e quanta occupazione creerebbe un piano di di tale portata?


MoVimento 5 Stelle Carrara

 


Firenze 3 agosto 2015. Questa mattina Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e i consiglieri comunali M5S di Carrara, Matteo Martinelli e Francesco De Pascale, hanno tenuto una conferenza stampa sul complesso di opere chiamato “Nuovo Porto di Carrara” ed erroneamente ricondotto al cosiddetto “waterfront”.

 

“Lanciamo un grido d’allarme per una minaccia all’equilibrio economico e ambientale della costa apuo versiliese. Lo scopo di questa conferenza – ha segnalato Giannarelli - è fare chiarezza su un’opera ad alto impatto, pericolosa e inutile, che si intende realizzare in un territorio già segnato da numerose alluvioni, da ultima quella del novembre 2014. Il progetto portato in pieno periodo estivo nel Consiglio Comunale a Carrara, che arriverà successivamente in Consiglio regionale, è stato già bocciato dal Ministero dell’Ambiente nel 2002, dal Tar del Lazio nel 2009 e ha raccolto le critiche circostanziate dell’Ing. Zita della Regione Toscana, in merito al mancato rispetto delle indicazioni contenute proprio in quel PIT approvato in fretta e furia dallo stesso PD prima delle elezioni.

 

Bisogna fare chiarezza prima di tutto sui termini – ha precisato Giannarelli - non stiamo parlando di “waterfront”, come strumentalmente qualcuno sta sostenendo, perché del totale dell’opera prevista la riqualificazione dell’interfaccia porto-città è una minima parte e finanziata e cantierata in modo indipendente. Il waterfront è un’opera che noi sosteniamo, usata come “cavallo di Troia” per compiere questa cementificazione inutile e dannosa.

 

Ricordo – ha aggiunto Giannarelli – che il Porto di Carrara ha visto ridurre del 45% il traffico commerciale, arrivando alla metà del limite minimo per avere un’Autorità Portuale autonoma. Se quindi il Porto commerciale già adesso non serve, perché estenderlo? Qui ci troviamo di fronte all’ennesima speculazione edilizia fatta sulla pelle e sulle tasche dei cittadini che spenderanno per quest’opera oltre 50 milioni di euro”.

 

Matteo Martinelli, consigliere comunale Cinque Stelle a Carrara, ha aggiunto

“Il progetto di cui parliamo è arrivato in conferenza capigruppo a Carrara il 27 luglio. PD e PSI lo vogliono in Consiglio Comunale entro la fine d’agosto e ancora negli uffici non hanno a disposizione nemmeno il fascicolo di approfondimento tecnico dell’opera. Praticamente il PD e il PSI vogliono un voto alla cieca. Denunciamo lo scandalo di questa accelerazione strumentale, contraria alla base di ogni percorso partecipativo su opere di questa portata: l’informazione della cittadinanza. A pensare male sembra che queste tempistiche siano parte di una strategia precisa, volta a mettere i cittadini davanti ad un fatto compiuto”.

 

Francesco De Pasquale, consigliere comunale M5S a Carrara ha aggiunto

“Nel decreto ministeriale di bocciatura è scritto con precisione di evitare ogni intervento sulla foce del Carrione perché aumenterebbe il rischio di alluvioni. Ricordiamo che il Ministero dell’Ambiente si è espresso nel 2002, prima delle sette alluvioni che hanno interessato Carrara. Siamo preoccupati per il nostro territorio e segnaliamo che seguendo il principio, espresso dal geologo Caniparoli nella sua perizia giurata, che “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo” i consiglieri comunali e regionali che voteranno per quest’opera rischiano reato penale in presenza di disastri simili a quanto avvenuto con l’esondazione del Carrione del novembre 2014”.

 

Giacomo Giannarelli ha concluso

“Oltre a chiederci se sia necessaria una valutazione psicologica sul PD che qualche mese prima approva il PIT e qualche mese dopo accellera su un progetto in contrasto con le sue indicazioni, chiederemo a Rossi – capofila di questa accelerazione estiva – il rispetto della legge regionale sulla partecipazione n° 46-2013 dove si legge che per ogni opera con spese superiori ai 50 milioni di euro è obbligatorio il Dibattito Pubblico. Qualora, contravvenendo con cavilli a questa norma, Rossi e la Giunta non avviassero da subito questo strumento, presenteremo una mozione perché richiedano al Ministero dell’Ambiente l’Inchiesta Pubblica, come da L.R. 10-2010.”

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

 


Restiamo allibiti per il comportamento tenuto dalla maggioranza nell'ultimo consiglio comunale. Le forze politiche che chiedono la cultura delle istituzioni e l'attenzione alle regole democratiche devono essere le prime a rispettarle.

 

In un momento così delicato la maggioranza ha preferito per l'ennesima volta ignorare e prevaricare l'opposizione, creare tensione, stravolgendo a proprio piacimento l'ordine dei lavori del consiglio. Ancor più grave, è l'aver esacerbato gli animi già surriscaldati con un documento sull'aggressione al sindaco improponibile nel merito e nel metodo.

 

Ci aspettavamo, vista la volontà (solo a parole) della maggioranza di condividere con le forze di opposizione la solidarietà umana verso il sindaco e di essere contattati prima dell'inizio del consiglio per stendere un documento unitario, scevro da qualsiasi lettura politica dell'accaduto. Niente, hanno preferito tendere un imboscata in consiglio!

 

Troppo spesso commettiamo l'errore di sopravvalutare la maggioranza, ma con il consiglio di ieri sono andati ben al di sotto delle nostre più basse aspettative. E' andato in scena uno spettacolo penoso, con interventi che poco o nulla avevano a che fare con l'accaduto e con strumentalizzazioni da una parte e dall'altra.

 

Le istituzioni di Carrara non meritano simili teatrini. Solo per evitare che la situazione degenerasse e per evitare ulteriori figuracce alle istituzioni che rappresentiamo,  abbiamo votato poi una nuova versione della mozione, che abbiamo ridotto il più possibile verso quello che doveva essere l'obiettivo, la solidarietà e il rifiuto della violenza, che deve primeggiare a prescindere dalle posizioni di comodo. Archiviamo questo orribile episodio con la speranza che stampa e maggioranza non ci ricamino ulteriormente sopra e ricominciamo a lavorare per il bene di Carrara. Più fatti e meno parole.

 

Chiediamo inoltre l'immediato ritiro delle eventuali denunce nei confronti di 13 cittadini che hanno civilmente e pacificamente espresso il loro dissenso nei confronti del conferimento della ''bandiera blu''

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

 


Mercoledì 03 Giugno 2015 14:28

Elezioni regionali: grazie ora inizia il lavoro

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Daniele Ghiotti

Il Movimento 5 Stelle di Carrara desidera ringraziare tutti i concittadini che nella giornata di domenica, si sono recati alle urne ad esprimere il proprio voto ed in particolare quei 5.486 carraresi che avrebbero voluto un presidente della Regione Toscana del Movimento 5 Stelle.

 

Questo risultato consente di avere due novità: la prima è che Carrara ha finalmente un consigliere in regione, la seconda è che il movimento 5 stelle entra per la prima volta in Toscana e questo significa che abbiamo messo l’ultimo tassello per avere portavoce in ogni livello istituzionale, dal consiglio comunale fino al parlamento europeo. Non male per un movimento che ha deciso di provare ad entrare nelle istituzioni solo pochissimi anni fa, dopo aver constatato che dall’esterno non si riusciva a cambiare il sistema.

 

Analizzando il consolidarsi dei votanti per il Movimento in città e il fatto che molti di questi hanno espresso una preferenza per uno dei candidati consiglieri, emerge chiaramente che quello al Movimento non è solo un voto di protesta, ma una alternativa concreta di cambiamento che molti vogliono portare avanti. E il cambiamento è alla portata. Facciamo notare infatti che con i risultati elettorali che si sono succeduti in questi ultimi due anni, se si proiettano in chiave di elezioni amministrative comunali, si delinea un ballottaggio tra PD e Movimento 5 Stelle. Il cambiamento è ineluttabile.

 

Adesso inizia un nuovo lavoro in Regione per il quale abbiamo bisogno di partecipazione. Ricordiamo a tutti i cittadini, associazioni e comitati, che gli eletti del movimento 5 stelle sono dei portavoce di TUTTI i cittadini ed è compito dunque di noi cittadini presentare istanze, porre quesiti ed avanzare proposte che possono trovare finalmente un terminale in consiglio regionale. Vi aspettiamo quindi per provare a disegnare assieme un futuro migliore.

 

Dal punto di vista della partecipazione però, le elezioni regionali presentano un dato con cui tutti devono fare i conti e cioè il non voto.  Pur con tutto il rispetto che portiamo per chi compie una scelta ragionata di astensione, facendo una semplice somma, non possiamo che costatare come oltre 40.000 elettori di Carrara abbiano scelto di mantenere il sistema attuale; questi sono gli 8.384 che hanno votato Rossi e i 32.225 che non hanno votato. Questo è purtroppo l’effetto pratico e più immediato di non andare a votare: favorire lo status quo.

 

MoVimento 5 Stelle Carrara

 

 


Venerdì 29 Maggio 2015 09:26

Carrara: ama il voto tuo come te stesso!

Pubblicato in Comunicati stampa Scritto da Eva
I cittadini di Carrara attivi nel Meetup di Carrara vogliono esprimere tutto l'entusiasmo verso il finale di questa decisiva campagna elettorale ed invitare tutti i concittadini al voto, spiegandone le ragioni.

Noi, persone comuni attive nel gruppo che ha dato il via al Movimento 5 Stelle di Carrara, non abbiamo fatto tutto questo percorso per fini personali, ma neanche per lasciare immutato il potere concentrato nelle mani di pochi, spesso servi delle lobby e che hanno trasformato i cittadini in mendicanti di diritti.

Giacomo Giannarelli, cittadino di Carrara (per la precisione Avenzino), non si è lanciato insieme a noi in questa impresa titanica perché interessato alla carriera del politico burocrate. Chi lo conosce, e molti di voi lo conoscono quanto noi, sa che Giacomo Giannarelli è un cittadino comune, emblema di una cittadinanza attiva che voleva solo essere resa partecipe e vedere difesi semplici interessi come salute, istruzione, indipendenza, parole che in fondo significano dignità.
Giacomo Giannarelli invece, come tutti noi, è stato trascinato in campo dallo sfacciato e mal celato sfruttamento delle persone e dei nostri territori, costretto come noi a difendesi in prima persona e ad andare direttamente dentro i luoghi in cui per un miserabile errore storico, un potere fuori controllo si è concentrato nelle mani di cupole partitiche.
Lo abbiamo scelto perché può essere un freccia determinata ed efficace, sicuramente onesta e preparata ma che, per arrivare con forza dentro le istituzioni ha bisogno di un arco forte che lo proietti oltre le miserabili difese di questo sistema. 
L'arco siamo noi, cittadini a testa alta che fanno la loro parte ogni giorno nel lavoro, nella società, ed aderiscono ad un patto sociale che prevede onestà da, e verso, il resto della collettività.
Per questo invitiamo tutti i cittadini di Carrara che stanno ancora vivendo delusioni dai propri riferimenti politici o che hanno sentito tradito il loro senso civico, a non rinunciare, non questa volta, sopratutto perché l'astensionismo aumentà le possibilità del "sistema PD" di mantenere le radici ben salde nelle risorse che ci vengono sottratte, anche in termini di stretta soppravivivenza.
Vi invitiamo a votare, se non per il Movimento 5 Stelle, a votare comunque, senza cedere alle tentazioni - seppur lecite in uno stato di sofferenza - del voto di scambio.
Il 31 maggio possiamo cambiare le regole del gioco e mandarli tutti a casa. A cominciare dalla regione, possiamo compiere insieme un ennesimo passo per smantellare l'architettura che ha degradato questo paese, chiamando direttamente all'appello ogni cittadino personalmente, ma anche ogni associazione che in questi anni ha lottato inutilmente per un diritto negato, per una società più equa e come noi, per una società in cui sentirsi davvero
liberi e a proprio agio.
Vi aspettiamo alle urne affinché tutti possano rivedere le stelle!"

Meetup Carrara

 

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