Alleghiamo il protocollo d'Intesa tra la Nuova Pignone e le Istituzioni locali.
Premettiamo che la prudenza nella valutazione delle carte è d'obbligo e che siamo in possesso solo del sopracitato protocollo e delle informazioni presenti negli organi di stampa,
leggendo, sembrerebbe che la rete gas servi solo per Testare i prodotti finiti, come sta già accadendo nell'Impianto di Massa.
In attesa di chiarimenti dalle istituzioni e di ricevere altra documentazione da studiare, pubblichiamo il comunicato stampa delle associazioni e una video intervista a Italia Nostra Apuo Lunense:
COMUNICATO STAMPA
Da oltre un anno i Sindaci di Carrara e Massa, con enfasi, magnificano la costruzione di un nuovo impianto della Nuovo Pignone in Viale Zaccagna in un’area peraltro con una destinazione urbanistica diversa (area retro portuale). Essi hanno sottolineato più volte come tale impianto comporterà da 500 a 600 nuove assunzioni. Ovviamente però, in nessun documento ufficiale risulta questa cifra, tanto è vero che, nel Protocollo sottoscritto coi Comuni, la Provincia e la Regione (pubblicato il 13 aprile scorso nel Bollettino Ufficiale della Regione Toscana a pag. 126) l'impegno della Nuovo Pignone è esplicitato nella frase seguente:
"Nuovo Pignone S.p.A., nell’attuazione del progetto di sviluppo del piano industriale nell’area di Massa e Carrara, si impegna a fare quanto possibile per utilizzare ovvero promuovere presso i propri fornitori il ricorso, nella misura massima possibile, a manodopera locale che soddisfi tutti i necessari requisiti di idoneità professionale, competitività e produttività"
Francamente ci sembra un po’ poco come garanzia e nessuno (neanche un bambino) comprerebbe un’auto usata da chi prende impegni così nebulosi e indefiniti. A prescindere da ciò, forte impatto ambientale – e quindi sanitario - che un simile impianto potrà avere sapendo che potrebbe bruciare fino a 50.000 metri cubi all'ora di metano (!?!). Si deve sapere che stabilimenti come questi, per raffreddare gli impianti, devono utilizzare tantissima acqua e la falda acquifera dell'ex zona industriale non è stata ancora bonificata. Tutti i veleni che si trovano ancora nella falda potrebbero essere trascinati ed immessi in atmosfera sotto forma di vapore, arrecando danni alla salute della popolazione e all'ambiente circostante insieme alla massiccia dose di inquinanti derivanti dalla combustione del metano in termini di centinaia di ton/annue di ossido di carbonio (CO) e di ossido di azoto (NO) e decine di ton/annue di polveri sottili.
Anche se parliamo di metano (considerato uno dei combustibili meno “sporchi”) , vista la “maxi-taglia” dell’impianto si tratta di ingenti valori che peggioreranno ulteriormente la qualità dell’aria di una Provincia che già oggi tristemente detiene il record regionale (come da recenti articoli) per alcune patologie tumorali. Considerata l’importanza sociale, economica ed ambientale per il territorio di questa operazione industriale riteniamo estremamente doveroso che il Sindaco di Carrara sollecitamente spieghi alla cittadinanza, attraverso un’assemblea pubblica, tutti i dettagli della questione.
Comunicato Associazioni, Movimenti e alcuni partiti