Venerdì 10 Dicembre 2010 15:12
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Quando il controllo si rompe

Quando il controllo si rompe


Capita nel corso della storia, che l’uniformità del controllo dell’informazione che da sempre hanno praticato i pochi contro i molti, sia attraversata da delle linee di frattura. In prossimità di queste linee i poteri che governano i mondi traballano e talvolta cadono. Queste linee si manifestano quando l’avvento di una nuova “tecnologia” cambia il mezzo con cui si trasmette l’informazione riuscendo a liberarla, magari anche solo per un breve istante. Pensate alla radio o pensate alla “tecnologia” della Leggi Scritte contro le leggi tramandate a voce. Pensate agli effetti che ha avuto l’invenzione della stampa a caratteri mobili, grazie alla quale si sono potute diffondere le idee di un certo Lutero, arrivando così a spaccare in due il potere che aveva governato il mondo nei precedenti mille anni.

 

Certamente, poi , accade che il potere si adegua, la Chiesa del 1500 impose un rigido controllo su quello che poteva essere stampato (e se ne accorge ancora un secolo dopo Galileo), oppure si afferma un potere nuovo in contrapposizione a quello vecchio e ci troviamo re e imperatori contro il potere dei Papi. Certamente capita anche che gli umili, che per un attimo si illudono di potersi liberare, si trovino presi in mezzo e finiscano schiacciati tra i poteri, ma in quell’ attimo accendono una luce che non smetterà mai di brillare.

 

In quel breve lasso di tempo che intercorre tra l’avvento di un nuovo mezzo per veicolare informazioni e il suo completo assoggettamento al potere (di nuova costituzione o vecchio che sia), le idee possono uscire allo scoperto e circolare liberamente. Una volta che divengono di patrimonio comune diventa molto difficile cancellarle e tornare indietro. Al cospetto della storia queste discontinuità di controllo sono solo attimi fuggenti durante i quali, però, l’umanità ha uno scatto, si compie un balzo avanti in tema di diritti, di organizzazione sociale, di idee, di conoscenza e soprattutto di consapevolezza.

 

La rete può rappresentare il più formidabile dei veicoli di informazione, ma può anche trasformarsi in un mezzo di controllo senza precedenti. La vicenda di Assange può rappresentare uno spartiacque, al di là dei meriti o delle colpe dell’individuo, se oggi wikileaks cade andremo velocemente verso la fine della libertà della rete. Viceversa se l’opinione pubblica mondiale farà tuonare la sua voce in difesa della rete, potranno nascere altre wikileaks e magari potremmo approdare a leggi che sanciscano una volta per tutte la completa e assoluta libertà di informazione, così come è accaduto in Islanda, proprio su proposta di una neo parlamentare che, guarda caso, è una delle responsabili di wikileaks in europa.

 

Queste linee di frattura sono eventi rari, periodi di fermento, che pochissimi hanno avuto l’occasione di vivere. Noi ci troviamo a vivere in una di queste linee di frattura, forse una delle più importanti di sempre ed anche se non lo abbiamo scelto noi, tocca a noi adesso decidere se vogliamo stare a guardare oppure far sentire la nostra voce, attivarsi, in difesa della libertà della rete. Decidi tu.

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