Carrara 5 Stelle

Venerdì 20 Settembre 2013 20:57
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Intervento in Senato su Nardo Dunchi

Nardo Dunchi un carrarino a Boves

 

ll 19 settembre di 70 anni fa avviene l'eccidio di Boves dove i nazisti massacrano 45 civili inermi e danno alle fiamme l'intero paese.

 

Su quei monti in quei giorni si trova un giovane sottotenente degli alpini in servizio a Cuneo, un mio concittadino, un carrarino libero , indomabile e ribelle… il suo nome è Nardo Dunchi.

 

 

Vede le fiamme di quel piccolo paese che si innalzano nella notte scura, capisce che qualcosa di grave sta avvenendo sotto i suoi occhi. Sono i giorni successivi all'8 settembre, la guerra, un Paese allo sbando, invaso, distrutto. In un momento tragico per la nostra storia , Nardo Dunchi è uno di quegli uomini che con coraggio capisce che bisogna reagire.

 

Come scriveva il suo  amico Piero Calamandrei:

"Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini".

 

Mentre tutti scappano Nardo sceglie la strada della dignità e dell'onore. Si unisce in quei giorni, a Duccio Galimberti e Ignazio Vian, dove organizza uno dei primi nuclei combattenti partigiani: appunto, la "banda di Boves".

 

Dentro di lui c'è una storia di libertà, nata nella città dove è cresciuto, Carrara, Tra l'Accademia di Belle Arti, le Alpi Apuane, le cave di marmo , il marmo che gli entra purissimo e duro nell'anima. e che si trasforma sotto il suo scalpello  di scultore.

 

Tutto questo gli balena nell'anima nella notte scura di Boves e la scelta per lui è una sola:

la RESISTENZA.

 

Dunchi non accetta la tracotanza e l'arroganza nazista e risponde con determinazione. Con il suo gruppo riesce a mettere in difficoltà l'esercito tedesco facendo saltare ponti e assaltando convogli. Le operazioni partigiane non sono facili, molti cadono in combattimento, Duccio Galimberti e Ignazio Vian vengono catturati e uccisi. Entrambi verranno insigniti della Medaglia d'Oro al Valor Militare. L'amarezza in quei giorni è tanta, ma bisogna proseguire nella lotta, c'è una nazione da liberare.

 

Se l'Italia dopo l'8 settembre seppe rialzarsi è grazie a giovani partigiani come lui ed è grazie al loro coraggio che  oggi abbiamo la Nostra Costituzione.

 

Nardo Dunchi, che gioia poterlo conoscere di persona , occhi limpidi e vispi penetranti , anche negli ultimi anni della sua vita.Lui a 90 anni, ancora scolpiva nei laboratori il marmo bianco di Carrara, che gioia poter ascoltare con le mie orecchie, del suo passato così incredibile e romanzesco. Se oggi siamo qua è grazie a figure di questa levatura e coraggio…il coraggio di resistere resistere resistere … sempre.

 

Non so se ai partigiani si danno le stellette… ma noi a Nardo oggi, gliene diamo 5.

 

Sara Paglini

Portavoce al Senato

Movimento 5 stelle.

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