Carrara 5 Stelle

Lunedì 07 Maggio 2012 11:11
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Risposta ad articolo su "Trentadue" di marzo/aprile: solidali senza scale o piramidi

Rispondiamo ad un articolo molto critico verso di noi, apparso su Trentadue di marzo/aprile.


Con la stessa franchezza usata nei nostri confronti, ipotizziamo che l’articolo sia stato scritto prima che il nostro programma venisse reso pubblico. Probabilmente nelle stesse ore della pubblicazione del suddetto, il Movimento stava elaborando il suo programma, con l’impegno mantenuto di proteggere il metodo orizzontale e partecipativo, grazie al quale ogni cittadino attivo ha potuto prendere parte allo sviluppo di quello che è diventato il canovaccio di una diversa visione di Carrara per il futuro e al quale però, quasi mai, vediamo presenziare chi poi si prega di giudicarci con slancio.

La critica più dura mossa nei nostri confronti mirava a mettere in evidenza una lacuna da parte nostra in merito alle tematiche di tipo sociale e/o solidale, prendendo come metro di misura la posizione assunta attraverso un articolo sul blog carrara5stelle.it in tema di circo con animali e l’assenza invece, di un commento critico nei confronti di due fatti abominevoli accaduti alcuni giorni dopo.


Ad oggi, possiamo ritenere con serenità il nostro programma in tema di politiche sociali (ora fruibile per tutti a questo indirizzo) una buona dimostrazione di potenziale solidale, soprattutto quale base di ciò che continuerà ad essere la nostra politica in tutti gli anni di permanenza in consiglio comunale. A differenza di tanti infatti, noi non facciamo distinzioni di genere, etnia, nazionalità in nessuna delle politiche che riteniamo doveroso applicare, e ci occupiamo e ci interessiamo davvero dei contesti di debolezza delle persone, lavorando affinché si trasformino attraverso il supporto sociale in condizioni solo temporanee e non siano più ancore permanenti ad una condizione di vita cui rivolgersi con qualche tipo di carità.

 

Detto questo, ed entrando nello specifico di quanto contestatoci, ci teniamo a precisare che il nostro blog produce contenuti spesso derivanti dagli spunti dei cittadini attivi che scrivono e propongono i loro articoli. Ciò significa che di norma non vi è una pianificazione redazionale sugli argomenti e sulle tematiche da trattare.

Nei due casi specifici, nessuno di noi ha sentito il dovere di mescolarsi alla banda di urlatori che si sono accalcati sulle due vicende, chi per incrementare le vendite attraverso titoli shock sugli svegliarini, chi per puntare il dito sul nemico di turno, ma piuttosto di restare nel silenzio dolente di chi sa che quella è solo la punta di un iceberg, l’effetto di tutte quelle denunce di ingiustizia e pericolosità cui continuiamo a dare voce.

A nostro vedere Olga Kogut, suo figlio e Haralai Mungiu sono morti non solo per responsabilità locali di mancate procedure o attenzioni, piuttosto per palesi e drammatiche selezioni ed emarginazioni di questo sistema che ha fatto delle persone “risorse” da usare o scartare.

Noi questo sistema lo attacchiamo ogni giorno attraverso continue iniziative personali e di gruppo che non aspettano certo il dramma del conteggio di una ENNESIMA vittima per sbandierare il loro valore o l’impegno da cui scaturiscono.

Ciò che poi suppone l’articolo come ipotesi svilente, e cioè che per il movimento “varrebbero” più gli animali non umani che quelli umani, resta al palo della forma mentis che non ci appartiene, quella legata agli individui come “risorse” di cui sopra, dalla quale prende spunto e forma ogni sorta di gerarchia. Non ci perdiamo nel pensiero delle scatole non comunicanti, ma al contrario, tutta la storia del Movimento fino ad oggi dimostra che ad animare i cittadini attivi non sono i bisogni personali (o la difesa dei propri interessi particolari) quanto l’intenzione a partecipare per rivendicare interessi comuni e solidali, ma soprattutto che ogni iniziativa nasce a partire da una analisi sistemica della realtà in cui è calata e di cui gli animali non umani (nel tempo presente, loro malgrado, che piaccia o no) sono parte.

Ecco spiegato come dentro e fuori il movimento, le istanze legate alla discussione sull’alterità animale non sono più solo argomento per stabilire quale “modello” di chihuahua si adatta di più al cappellino di quale signora, né argomenti da trattare con superficialità tanto da non avere le basi per comprendere eventuali riferimenti agli interessi di lobby, bensì temi con cui una seria analisi critica del sistema deve confrontarsi.
Senza nessuna ingenuità, né tanto meno vergogna, abbiamo parlato degli animali nei circhi così come parliamo di qualsiasi tema che riteniamo debba partecipare al cambiamento, mentre no, ci dispiace, ma non ci vedrete mai strumentalizzare tragedie annunciate che nel momento del loro compimento scatenano in noi solo cordoglio, lacrime per chi ne ha ancora, e rinnovata determinazione a non mollare mai.

 

 

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